Possono i lombardi venire a Positano il 4 giugno? «Credo proprio di sì».
Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca intervenendo al programma di Massimo Gramellini «Aspettando le parole» su RaiTre. «Siamo arrivati a questo 3 giugno tanto per cambiare nel modo peggiore, in un clima di incertezza, di confusione - ha aggiunto - Io proporrei da oggi in poi di togliere il nome delle regioni: non parliamo più di Lombardia, di Piemonte, parliamo di territori nazionali.
Io mi sarei aspettato dal governo nazionale l'assunzione di un criterio oggettivo e semplice.
Nei territori del nostro Paese nei quali per un mese di fila si registrano più di 200 casi di contagio al giorno è ragionevole che sia una limitazione della mobilità. Che questo territorio si chiami Campania o si chiami Lombardia o si chiami Emilia non conta nulla. Abbiamo regioni meridionali che grazie a Dio hanno retto bene. Non credo che sia un delitto ragionare su come evitare di importare possibili nuovi focolai di contagio».
Ad una domanda sull'affermazione del sindaco di Milano Beppe Sala, che ha detto «Ce ne ricorderemo» a proposito delle limitazioni ai lombardi annunciate in alcune regioni, De Luca ha risposto: «È stato un momento di confusione. A Beppe Sala, persona stimata ed amica suggerirei di non lanciare questi anatemi. Lasciamo perdere queste cose. Noi abbiamo un rapporto di grande amicizia con tutti i cittadini, vorremmo tuttavia salvaguardare le nostre comunità dal Coronavirus».
Assembramenti a Milano
Quando Gramellini gli ha chiesto un commento sulla foto scattata a Milano, dove centinaia di persone si sono assembrate senza mascherina, lui ha glissato: «Cosa penso di queste immagini? Mi fanno una brutta impressione, ma posso capire che un cittadino dopo due mesi di lockdown possa mostrare stanchezza. Ciò che non posso accettare è che questa stanchezza la mostrino anche i politici e gli amministratori, incluso chi ha una responsabilità di governo.
Tutti in gioventù abbiamo fatto errori, ma ognuno di noi a un certo punto della vita ha incontrato una persona o si è trovato davanti a un episodio che gli ha fatto cambiare mentalità. La movida, ad esempio, è una cosa bella, ma lo sarebbe ancora di più vivere questi momenti eliminando l’utilizzo di superalcolici e pasticche. Purtroppo, però, siamo in un paese in cui tutti hanno smesso di assolvere a una funzione educativa».
De Luca ha ribadito poi il suo giudizio negativo sull’arrivo degli assistenti volontari: «Ci domandiamo cosa diavolo debbano fare. Ci hanno detto che non fanno praticamente nulla, ma solo moral suasion. Mi preparo dunque a vedere in azione sessantamila raddrizzatori di banane o venditori di cocco. Persone che improvvisano, ma vabbè, questa è l’Italia di oggi».(IlMattino)
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