Inferno a Napoli
A Napoli ieri è stato un vero e proprio inferno. Era passata da poco la mezzanotte quando, nella centralissima piazza San Domenico Maggiore, gli esponenti di un centro sociale cittadino hanno dato vita ad un flash mob con striscioni, bandiere, petardi e fumogeni rosso fuoco. Secondo una prima ricostruzione si tratterebbe di una manifestazione organizzata per la scomparsa di un esponente dello stesso centro sociale che avrebbe poi animato il flash mob della discordia.
I residenti hanno allertato le forze dell'ordine
I residenti della zona hanno tempestato di telefonate i centralini delle forze dell'ordine, chiedendo un intervento. In pochissimi minuti, infatti, le pesanti esalazioni emanate dai fumogeni oltre a ricoprire di rosso una delle piazze più importanti ed antiche della città hanno reso l'aria letteralmente irrespirabile, costringendo i cittadini a barricarsi in casa.
Problemi anche nei quartieri collinari dove, pochi minuti dopo, numerosi cittadini segnalavano la presenza di fumo acre e di un orribile puzza di zolfo che, in un primo momento, aveva fatto pensare alle polemiche degli ultimi giorni relative alle trivellazioni nella zona dei Campi Flegrei.
La nota
«La nostra solidarietà ai cittadini di Piazza San Domenico Maggiore - scrive in una nota il Comitato Vivibilità Cittadina di
Gennaro Esposito-. A mezzanotte tra il 13 e il 14 giugno hanno subito quello che si vede nelle immagini. I residenti sono preoccupati per la loro incolumità, hanno paura non solo del Covid ma anche di questa cosa che non si capisce cosa sia. Nessun avviso. Solo tanto fumo che entra nelle case dove ci sono anche bambini, anziani e persone che possono avere difficoltà a respirare. Sembra impossibile che una cosa del genere accada in una piazza del 1500 di una città europea. I cittadini - prosegue ancora la nota del comitato - hanno invano chiamato i numeri di emergenza, nessuno è intervenuto. Tutti possono esprimersi liberamente ma nessuno si può appropriare di piazze e strade pubbliche entrando nelle case della gente e imponendo questo sopruso. Occorre indagare a tutti i livelli per capire se coloro che hanno organizzato questo scempio sono gli stessi appartenenti del centro sociale che ha nella Giunta de Magistris alcuni suoi rappresentanti».
Il Codice Penale prevede precise sanzioni per chi accende fumogeni o spara fuochi d'artificio nei centri abitati senza licenza delle autorità. L'articolo 703, infatti, prevede una sanzione amministrativa da 103 euro per i responsabili e il carcere, qualora l'accensione si verifichi in prossimità di centri abitati, fino ad un mese. Fonte: ilMattino
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