Il pm di Roma ha chiesto una condanna 5 anni a di carcere per Pietro Genovese, il giovane accusato di duplice omicidio stradale per avere investito e ucciso Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli la notte del 22 dicembre del 2019 a Roma. Il fatto avvenne in Corso Francia. Il processo si svolge con il rito abbreviato davanti al gup Gaspare Sturzo. (Ansa) Sono partito con il semaforo verde e non ho visto le due ragazze attraversare. Ma non volevo uccidere nessuno ne' volevo scappare. La mia vita e' distrutta". Lo ha ribadito Pietro Genovese al gup Gaspare Sturzo nel processo in abbreviato per omicidio stradale plurimo in relazione all'investimento e alla morte, nella notte tra il 21 e 22 dicembre scorso, delle 16enni Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann su Corso Francia, nel quartiere romano di Ponte Milvio. Il giovane, in aula, ha ricostruito prima la serata a casa di amici per festeggiare il ritorno di un amico dall'Erasmus e poi il rientro percorrendo Corso Francia dove Genovese ha detto di essere ripartito con il semaforo verde. (AGI)

Sedicenni investite in drammatico incidente, la difesa chiede rito abbreviato per Genovese.

Due studentesse sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli persero la vita in un drammatico incidente. Oggi le famiglie vogliono giustizia. L’incidente stradale avvenne nella notte tra il 21 e il 22 dello scorso dicembre a Corso Francia a Roma ed “era pienamente prevedibile ed evitabile. La sua causa è da imputare esclusivamente in termini di colpa a Pietro Genovese”. E’ quanto si legge nella consulenza depositata dal legale della famiglia di Camilla, Cesare Piraino. Genovese, 20 anni, figlio del regista Paolo, è accusato di omicidio stradale plurimo.

Difesa Genovese chiede rito abbreviato

Secondo i periti, “vi erano ampi margini di arresto in tempo anche con velocità significativamente superiore al limite esigibile e addirittura indipendentemente da dove si posiziona il punto di investimento, sia sulle strisce pedonali dove è in effetti accaduto, che 14 metri oltre dove lo posizione erroneamente il consulente della Procura”. “Genovese procedeva a velocità oltre il doppio del normale esigibile per le condizioni a contorno, omettendo di adeguare le scelte a fronte di un contesto di prevedibile pericolo – si legge – e non concedendo la precedenza ai pedoni già in fase di attraversamento avanzato”.

La dinamica

“L’investimento è avvenuto sulle strisce pedonali come dimostrano le seguenti considerazioni logiche. Data la velocità accertata di 90/95 km/h, date le caratteristiche di altezza e di peso delle due ragazze e date le caratteristiche dell’auto condotta dall’indagato, la posizione del corpo di Camilla Romagnoli può derivare solo da un investimento sulle strisce pedonali”, si legge ancora. Le “caratteristiche dell’impatto tra l’auto e i corpi non giustificano una differente posizione finale del corpo di Gaia Von Freymann. Ancor più se si considera che tale differenza corrisponde proprio alla medesima distanza di 14 metri” si legge. Secondo i consulenti delle famiglie delle ragazze quindi “il corollario di questo ragionamento è il seguente: le due ragazze si sarebbero dovute trovare nella medesima posizione di quiete finale. Poiché la posizione di stasi delle due ragazze è invece significativamente diversa, la spiegazione certa di questa differenza non può che dipendere da un ‘fattore terzo’ che ha modificato la posizione del corpo di una delle due ragazze rispetto quella determinata dall’impatto con l’autoveicolo investitore. Si tratta dell’effetto procurato da veicoli che sopraggiungevano e ripresi anche dalle telecamere. Inoltre le dichiarazioni di una testimone – si legge nella consulenza di parte – confortano tale riscontro in quanto riferisce di aver visto un rotolamento del corpo della ragazza che si trovava sulla corsia di sinistra e che indossava pantaloni bianchi, il tutto determinato da un veicolo che sopraggiungeva. Ebbene la ragazza che indossava i pantaloni bianchi era proprio Gaia Von Freymann” concludono i consulenti. Fonte: AdnKronos Leggi anche Tragedia in Campania: investito e ucciso in strada, Giuseppe aveva 26 anni. E' morto dopo 5 giorni di agonia Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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