De Luca non molla e stringe ancora la cinghia. Un aspro di giro di vite da parte del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che stamattina ha emanato una ordinanza che contiene provvedimenti per la lotta al Coronavirus.
Stretta di De Luca: in particolare, per bar, gelaterie, pasticcerie ed esercizi simili
Per loro, orario di chiusura fissato alle 23 dalla domenica al giovedì e alle 24 il venerdì e sabato.
Inoltre, ai ristoranti, pizzerie ed altri esercizi della ristorazione (pub, vinerie, kebab e similari), è fatto obbligo di prevedere l’ultimo ingresso dei clienti nonché degli avventori per asporto alle ore 23,00, per l’intera settimana.
Stretta sugli orari di apertura di bar, ristoranti e pizzerie in Campania.
Lo prevede l'ordinanza n.77 firmata questa mattina dal Presidente Vincenzo De Luca. Con decorrenza immediata e fino al 20 ottobre, la nuova ordinanza stabilisce l'obbligo per bar, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari di chiusura dell'attivita' dalle ore 23,00 alle ore 06,00 del giorno successivo, nei giorni da domenica a giovedi'; dalle ore 24,00 alle ore 6,00 del giorno successivo, nei giorni di venerdi' e sabato.
Fanno eccezione
Gli esercizi presenti all'interno di strutture di vendita all'ingrosso che osservano orari notturni di esercizio. Ai ristoranti, pizzerie ed altri esercizi della ristorazione (pub, vinerie, kebab e similari), e' fatto obbligo di prevedere l'ultimo ingresso dei clienti nonche' degli avventori per asporto alle ore 23,00, per l'intera settimana. Le consegne a domicilio sono consentite senza limiti di orario.
Nel frattempo anche a livello nazionale si sta provvedendo al nuovo decreto
Coronavirus, Conte:
“Siamo consapevoli che il nemico non e’ stato ancora sconfitto. Siamo consci pero’ di non poter disperdere tutti i risultati sin qui raggiunti a prezzo di molti sacrifici”.
Lo dice il
premier, Giuseppe Conte, nel corso di un colloquio con il Corriere della Sera sul Coronavirus nel quale chiede agli italiani di non abbassare la guardia.
E ancora aggiunge Conte:
“Sin dall’inizio di questa emergenza il governo ha seguito il metodo della massima precauzione ricorda il presidente del Consiglio siamo ancora in piena pandemia e il costante aumento dei contagi in tutta Italia, seppur ancora sotto controllo, ci impone di tenere l’attenzione altissima e di continuare a essere molto prudenti” anche “rinunciando ad alcune liberta’.
Come abbiamo sempre fatto, qualsiasi misura sara’ adottata in piena trasparenza e all’insegna dei principi di proporzionalita’ e adeguatezza. E’ stato cosi’ nella fase acuta della pandemia e cosi’ continuera’ a essere.
Tutelare la salute dei cittadini e quindi garantire condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e ovunque si svolga la vita sociale, significa preservare anche l’economia e il nostro tessuto produttivo”, e’ la ricetta del premier Conte, che garantisce: “Interverremo in maniera ponderata e solo nelle modalita’ ritenute necessarie e adeguate, per ottenere il contenimento del contagio”.
Quindi assicura:
“Di ogni decisione che prenderemo daremo conto ai cittadini, aprendoci al confronto con il Parlamento in modo da spiegare trasparentemente le motivazioni che ci spingono ad adottarla”, cosicche’ “una volta definito il quadro delle proposte, il governo le illustrera’ tempestivamente al Parlamento in modo da consentire il piu’ ampio confronto”.
Infine un invito al Paese:
“Non bastano i programmi e gli investimenti, occorre una rigenerazione interiore, una radicale mutazione di passo e di prospettiva” perche’ “insieme possiamo vincere la sfida di questa crisi sanitaria ed economica con fiducia, responsabilita’ e coraggio”.
Esercito in campo
L’uso della mascherina sarà ancora più nel mirino. Nelle strade saranno effettuati controlli soprattutto nei luoghi di assembramento non solo da parte delle forze dell’ordine, ma anche dalle forze armate. Per far rispettare l’obbligo di mascherina, infatti, scenderà in campo anche l’esercito.
Mascherina anche all’aperto
Torna l’utilizzo obbligatorio delle mascherine anche all’aperto. La misura è ancora in discussione e solo nei prossimi giorni si capirà meglio se davvero passerà questa linea. Diverse Regioni hanno già provveduto in questo senso, con il nuovo Dpcm l’obbligo di mascherina anche all’aperto dovrebbe diventare nazionale.
Locali chiusi prima
Tra le misure allo studio c’è quella di anticipare la chiusura dei locali alle 22 o alle 23. Questo in modo da evitare gli assembramenti e ridurre così il più possibile la diffusione del virus.
Le restrizioni sul Coronavirus riguarderanno anche le feste private e le cerimonie che saranno limitate nei numeri dei partecipanti (i matrimoni non dovranno prevedere più di 200 invitati).
In caso contrario saranno previste multe salate ai trasgressori. Gli ingressi nei negozi saranno sempre contingentati a seconda degli spazi, i ristoranti dovranno rispettare il distanziamento e le discoteche resteranno chiuse.
Allo stadio
Resta confermata la misura sulla presenza massima di 1000 persone nelle strutture in occasione dei grandi eventi sportivi all’aperto, come la partite di calcio della serie A.
E’ quanto prevedrebbe, secondo quanto si apprende, il nuovo Dpcm che sarà varato il prossimo 7 ottobre. La misura, che dunque conferma quella già in vigore, esclude le altre categorie di calcio come la serie B o eventi sportivi minori che restano a porte chiuse. Per quanto riguarda gli eventi al chiuso, la presenza massima prevista è di 200 persone.
Saldi da 60 giorni
C’è anche un’altra novità in arrivo. A introdurla, è stato il decreto «agosto» approvato qualche giorno fa al Senato nel testo di conversione in legge.
Si tratta di maggior tempo concesso ai commercianti per mettere sul mercato la merce rimasta invenduta in magazzino causa chiusura obbligata imposta dal lockdown.
La misura autorizza, infatti, la «vendita in liquidazione», che significa con lo sconto, per tutti quegli esercizi commerciali (non alimentari) che abbiano scorte di prodotti da smaltire.
I nuovi saldi potranno durare per altre 6 settimane e dovranno essere avviati entro 60 giorni dal termine dello stato di emergenza.(Agi/LaStampa)
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