Positiva muore in ospedale Campania, i parenti aggrediscono il medico. Carabinieri costretti ad intervenire
Un medico dell'ospedale di Salerno è stato aggredito verbalmente dai familiari di una paziente deceduta poco dopo il suo trasferimento in ambulanza al "Ruggi". L'anziana, da quanto si apprende, sarebbe risultata positiva al test anti-Covid effettuato al suo arrivo in ospedale.
Il quadro clinico della donna è precipitato nel giro di poco, al punto da provocarne il decesso. I sanitari, quindi, hanno provveduto a comunicare la notizia ai familiari che, al loro arrivo, avrebbero voluto restare accanto al proprio caro. Ma la positività della donna non lo avrebbe reso possibile.
Diniego che ha scatenato la rabbia dei familiari, facendo degenerare la situazione: alcune persone si sono scagliate contro il medico, aggredendolo verbalmente. L'intervento dei carabinieri della compagnia di Salerno, agli ordini del maggiore Adriano Fabio Castellari, è servito a riportare la calma. Al momento non risultano persone denunciate. (ANSA).
“I tamponi sono finiti”, centinaia di persone rispedite a casa dopo 4 ore di fila. Positivi escono dalle auto e inveiscono contro medici e sindaco
Centinaia di persone attendono il tampone per quattro ore, ma al drive in li rimandano a casa perche’ i test sono terminati. E’ accaduto a Marigliano, nel Napoletano. I cittadini, convocati dalla stessa Asl per fare i tamponi, sono scesi dalle auto ed hanno inveito contro i medici ed il sindaco, accorso sul posto per sostenere le ragioni dei concittadini.
A raccontare l’accaduto e’ stato il primo cittadino Peppe Jossa, il quale ha annunciato una denuncia alla Procura della Repubblica per i disagi creati ai cittadini. “Al drive in di Pontecitra – ha detto Jossa – c’erano centinaia di cittadini di Marigliano e di altri quattro comuni, convocati dagli uffici dell’Asl per il tampone.
Quando gli e’ stato detto che i test erano finiti, in molti hanno perso la pazienza. Questi pur essendo positivi, sono scesi dalle auto per inveire contro i medici. Anche io sono stato assalito nonostante fossi corso li’ per sostenere le legittime ragioni dei cittadini”. Jossa ha chiesto l’intervento dei carabinieri e preannuncia denunce alla Procura della Repubblica.
“Altro che contenimento del contagio – ha aggiunto. Qui non solo si creano le condizioni per una ulteriore diffusione del virus, ma si determinano anche disordini e problemi di ordine pubblico. Nelle 400 auto in fila che, tra ieri ed oggi, hanno intasato la circolazione, anche molti bambini che sono rimasti fermi anche per 4 ore senza nemmeno poter andare in bagno.
Non e’ possibile convocare cittadini in quarantena e pazienti positivi, alcuni dei quali anche sintomatici, e poi chiedergli di ripassare perche’ la scorta di test e’ andata esaurita. E’ una disorganizzazione ed una improvvisazione non piu’ sopportabile”. (ANSA)
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