De Luca sotto attacco: "Adesso basta, offendi chi rischia la vita". Scoppia la polemica
"Affermare pubblicamente e, con decisione, che esiste una 'piccola percentuale di farabutti che cerca di non fare il suo dovere', evitando i ricoveri in Terapia Intensiva, soprattutto in orario 20-08, per poter affrontare in modo piu' sereno la nottata, se riferita agli anestesisti-rianimatori, i principali Operatori delle Terapie Intensive, e' assolutamente offensivo per una categoria di professionisti che sta rischiando la vita ogni giorno da molti mesi, per garantire l'adeguata assistenza sanitaria ai cittadini campani".
Lo afferma Giuseppe Galano, presidente campano della Aaroi-Emac in una lettera aperta al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Questo a seguito delle affermazioni del governatore nella sua diretta Facebook di ieri.
"Tali affermazioni - spiega Galano - rischiano, inoltre, di essere fuorvianti per l'opinione pubblica. Catalizzando, ingiustamente, le ire, le preoccupazioni e le insoddisfazioni di quest'ultima. Spesso causate da un sistema in sofferenza, su professionisti che, invece, sacrificano, ogni giorno, se stessi e i propri affetti per adempiere al proprio dovere.
Non basta l'espressione 'piccola percentuale', per evitare che da eroi si finisca per essere dei 'farabutti' per i tanti cittadini. I quali loro malgrado troppo spesso, sono alla ricerca spasmodica di assistenza e per presunte inefficienze di sistema di un colpevole, anche in un evento epocale catastrofico come quello che stiamo vivendo per il Covid 19.
Presidente, forse le sara' sfuggito che le chiamate della Centrale 118 vengono indirizzate ai referenti delle strutture Covid 19 che appartengono alle direzioni sanitarie, per cui le chiamate non vengono assolutamente intercettate dagli anestesisti rianimatori.
Presidente De Luca, se crede che vi siano degli atteggiamenti 'non professionali' o addirittura delinquenziali, in un momento storico delicatissimo, metta in atto ogni possibile controllo per evidenziarlo e, ovviamente, arginarlo, punendo i responsabili cosi' come la legge prevede".
Lockdown in Campania, protesta e bombe carta sotto casa del governatore. Ci sono i primi indagati
Quattro perquisizioni a Salerno nell’ambito di indagini della Digos, coordinate dalla procura, per il tentativo di manifestare in maniera violenta davanti all’abitazione del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
I fatti sono accaduti il 25 ottobre scorso. Ovvero quando ci fu una manifestazione dei commercianti salernitani contro un’ipotesi di lockdown ventilata dal governatore in sua diretta Fb.
Un sit in che poi divenne un corteo che si diresse verso il centro storico della citta’. Un gruppo di facinorosi, tra i quali elementi del tifo organizzato salernitano, si stacco’ dal corteo e percorse contromano via Roma. Poi raggiunse di nuovo i manifestanti, invitandoli a unirsi a loro.
Una settantina di persone cerco’ di risalire lungo il Carmine verso l’abitazione di De Luca, rovesciando cassonetti ed esplodendo anche petardi.
A fermarli il Reparto antisommossa della polizia. Le immagini riprese da agenti della Digos e altre attivita’ investigative della questura hanno portato all’identificazione di queste quattro persone.
Due di queste appartenenti ad ambienti di ultra’, destinatarie del decreto di perquisizione, indagate per devastazione e resistenza a pubblico ufficiale. Le indagini proseguono.
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