I sindaci del sud scrivo al premier Draghi: "Riportiamo le nostre menti a casa”. Gli amministratori comunali costituiscono il Recovery Sud.
I giovani del meridione da molti anni, ormai, emigrano fuori regione per studio, lavoro, e spesso ci restano, non facendo più ritorno a casa. I sindaci vorrebbero offrire loro delle opportunità concrete, affinché restino nel proprio territorio e lo aiutino a crescere.
Draghi, i talenti restano a casa nostra
Nasce 'Recovery Sud', la rete dei sindaci meridionali per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Cinquanta sindaci di Puglia; Calabria; Campania; Sicilia; Basilicata e Molise scrivono al presidente del Consiglio Mario Draghi chiedendo "di accelerare l'attuazione del Pnrr e di mettere i Comuni, a corto di personale e di risorse, in condizione di non perdere questa occasione storica".
La lettera a Draghi
"Caro presidente Draghi - si legge nella lettera - siamo 50 sindaci che non vogliono, in alcun modo, veder passare il treno del Recovery fund senza che esso riporti nei nostri Comuni quei giovani talenti che negli ultimi anni, con un'emorragia lenta ma costante, abbiamo visto andare via.
Abbiamo deciso cosi' di creare una rete che ci consenta di essere partecipi e protagonisti del processo di cambiamento che, secondo quanto lei ha dichiarato, questo piano dovra' provocare".
Draghi, aiutaci ad amministrare
"Non vogliamo limitarci - aggiungono - a chiedere che gli obiettivi del Recovery siano all'altezza della gravita' della situazione nei nostri territori.
Vogliamo essere messi in condizione di svolgere bene il nostro ruolo di sindaci, chiedendo di avere in tempi rapidi un cronoprogramma e una sorta di 'manuale delle istruzioni' del Pnrr".
"Chiedendo di dare concretezza al suo proposito di 'irrobustire le pubbliche amministrazioni del Sud' attraverso un piano di assunzioni che consenta a ogni nostro Comune di dotarsi di uno staff di almeno 4-5 giovani collaboratori pronti a lavorare sugli obiettivi del Pnrr".
"La selezionare dovrà avvenire a livello nazionale, attraverso una procedura rigorosa che riconosca una premialita' a coloro che hanno acquisito esperienze significative fuori delle nostre regioni".
"Solo cosi' - concludono - riportando al Sud i cervelli che abbiamo perso; attivando le risorse dei nostri territori e scommettendo sulla coesione, si puo' sperare di rilanciare la nostra nazione".
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