Brutte notizie per l'ex Presidente della Repubblica francese. Nicolas Sarkozy è riconosciuto colpevole della corruzione di un magistrato. Potrà scontare la pena ai domiciliari e con un braccialetto elettronico.
La condanna
L’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, è condannato oggi a 3 anni - 2 con la condizionale - per lo scandalo delle intercettazioni.
Fra le accuse, la corruzione di un magistrato. L’ex capo dello Stato era finito alla sbarra perché sospettato di aver ottenuto da un magistrato della Corte di Cassazione, Gilbert Azibert, delle informazioni in cambio di un posto alla Corte di revisione a Monaco.
L’accusa aveva chiesto una condanna a 4 anni.
Le informazioni sollecitate dall’ex capo dell'Eliseo riguardavano un possibile finanziamento alla sua campagna elettorale del 2007 - proprio quella che l’avrebbe portato ai vertici dello Stato fino al 2012 - proveniente dalla Libia.
Domiciliari e braccialetto elettronico
Per quei fatti c'è stato anche un stato di fermo per alcune ore da parte della polizia giudiziaria.
Sarkozy ha sempre respinto tutte le accuse che gli sono state mosse: ora avrà diritto di scontare l’anno di pena residua ai domiciliari e con un braccialetto elettronico in alternativa al carcere.
Oppure di svolgere lavori socialmente utili.
Nicolas Sarkozy, 66 anni, è il secondo presidente francese ad aver avuto una condanna penale: nel 2011 è toccato al suo predecessore Jacques Chirac, a cui vennero inflitti due anni per alcune assunzioni di favore al comune di Parigi.
Chirac non aveva tuttavia dovuto scontare la pena.
Intanto in Italia, i furbetti dei diplomi
Scuola di ladri: scoperto giro di diplomi falsi e corruzione. Dieci gli arresti tra Calabria e Campania per l’indagine “Diacono” della procura di Vibo che ha sgominato una vasta associazione e coinvolge diverse province.
Scuola di ladri: diplomi falsi
Nell'inchiesta "Diacono" che, partendo dagli arresti e dal ritrovamento, nello scorso luglio, di un arsenale nella sede dell'Accademia Fidia e di 202mila euro in contanti; ha scoperto una presunta compravendita di diplomi e altri titoli scolastici, è stato arrestato l'ispettore del Miur; Maurizio Piscitelli; nella cui abitazione in Campania sono stati trovati 160mila euro in contanti".
"Secondo quanto emerso dalla indagini, Piscitelli "aveva il compito di controllare l'istituto Fidia per tentare di dimostrare la legittimità dell'Accademia".
Per il procuratore di Vibo "l'indagine ha portato a svelare la presenza di una commistione di interessi attraverso le società in capo agli indagati e alcune direttamente riconducibili all'ispettore attraverso il figlio Christian".
"In alcune occasioni si e' stabilito che la consegna dei soldi all'ispettore avveniva all'interno di confezioni di bottiglie di rhum o in telefonini e questo rappresentava il prezzo della corruzione sui 300-500 diplomi ceduti dall'Accademia Fidia finalizzati ad una loro rivendita".
L'indagine ha anche stabilito che un singolo diploma costava sui 2.000 euro, evidenziando la presenza di "legami massonici tra alcuni degli indagati".
"Nel luglio scorso, a casa di Licata avevamo rinvenuto mantello, guanti, medaglioni e il legame tra questi e alcuni degli arrestati nasce proprio attraverso la massoneria".
"Inoltre abbiamo documentato, anche se gli accertamenti al momento non sono conclusi, che ci si era prodigati per far trasferire la dirigente del Miur Calabria; Maria Rita Calvosa; a Roma attraverso questa fratellanza per avvicinare alcuni funzionari del Ministero dell'istruzione. Figure che non risultano indagate nell'inchiesta in quanto estranee ai fatti".
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