Non si placa la polemica sulla scuola in Campania, soprattutto dopo i provvedimenti presi dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
“Spetta allo Stato decidere le misure anti-pandemia”. Così il coordinamento regionale dei Presidenti dei Consigli d’Istituto chiede infatti l’intervento del premier Draghi.
“Il Governo deve porre fine alla politica anti pandemia che sta penalizzando gli studenti campani rispetto ai coetanei di tutte le altre regioni italiane. È necessario provare a salvare il secondo quadrimestre a tutti gli studenti della Campania”. Questa la voce dei dirigenti scolastici. (Salernonotizie)
Campania: Tar respinge ricorsi contro chiusura delle scuole
Nel frattempo in Campania arriva la
batosta per i No Dad: il Tar infatti respinge i ricorsi e appoggia il presidente della Campania Vincenzo De Luca.
Lo stop tiene conto delle varianti e bilancia salute e istruzione.
Il
Tar stavolta da’ ragione alla Regione Campania e respinge i ricorsi contro la chiusura delle scuole fino al 14 marzo.
Il Tar di Napoli con gli ultimi
decreti 401 e 402 ha infatti respinto le
istanze di sospensione dell’ordinanza regionale presentate dal Codacons e da alcuni gruppi di genitori.
Confermata l'ordinanza di De luca fino al 14 marzo
L’ordinanza regionale n. 6 del 27 febbraio prevede
la chiusura di tutta la didattica in presenza fino al 14 marzo, sostituendola interamente con la dad.
Tra le ragioni della decisione la campagna vaccinale del personale scolastico ma anche la preoccupazione per la diffusione della variante inglese del covid19.
Il Tribunale ha infatti rilevato che l’ordinanza regionale risulta esplicitamente adottata alla luce di un quadro epidemico caratterizzato dalla diffusione delle cosiddette varianti del virus Covid19, connotate da maggiore diffusività nella popolazione anche piu’ giovanile e che su tale circostanza risultano incentrate le valutazioni della Unita’ di crisi regionale.
L’Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale, spiega il Tar, appare quindi legittimamente improntata al principio di cautela nel bilanciamento di due interessi (salute e istruzione) di rango costituzionale.
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