De Luca , troppi morti. Preoccupa la situazione della sanità campana messa a dura prova dalla terza ondata, in corso, di Coronavirus.
A suonare il campanello d'allarme è la stessa Regione. In alcuni passaggi dell'ordinanza firmata nella serata di ieri dal presidente Vincenzo De Luca, la numero 9 del 15 marzo.
De Luca - Sono tre i fattori
Che emergono come preoccupanti dalla lettura delle motivazioni che hanno spinto a nuovi provvedimenti restrittivi.
La forte presenza di varianti sul territorio; l'incremento della mortalità che si sta verificando, e appunto "l'accresciuta necessità di accesso alle cure sub-intensive ed intensive.
Che fanno registrare, alla data odierna (ieri, ndR) pressanti richieste di nuovi accessi alle cure ed un accresciuto livello del grado di cure richieste, in costante ed esponenziale aggravamento anche rispetto all'ultima rilevazione riportata nel report della cabina di regia".
"Dall'istruttoria dell'Unità di crisi – si legge ancora nel documento firmato dal governatore Vincenzo De Luca – emerge che alla data odierna il rischio di soglie critiche di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva disponibili a livello regionale nei prossimi 30 giorni risulta ulteriormente aggravato, rispetto all'ultimo report, superando la probabilità del 50%".
I contenuti dell'ordinanza
L'ordinanza di conseguenza inasprisce le misure atte al contenimento del contagio da Coronavirus. Tra i provvedimenti più importanti, il divieto (18 marzo-5 aprile) di spostamenti dal Comune di residenza, domicilio o dimora abituale sul territorio della Campania verso le seconde case in ambito regionale.
Salvo che "per comprovati motivi di necessità o urgenza e comunque per il tempo strettamente indispensabile";
mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale pieni non oltre il 50 per cento e per il Tpl su ferro e gomma "rimodulazione, anche in riduzione, dei programmi ordinari di esercizio".
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