In Italia continua la battaglia al Covid-19 e, come fanno sapere le istituzioni, si è ancora lontani da una felice conclusione. Il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha affrontato la questione a margine dell'inaugurazione del nuovo hub vaccinale di Genova.
Allarme Capo Protezione Civile: "Italia in guerra"
Le dichiarazioni di Fabrizio Curcio dalla Fiera del Mare di Genova sono decise:
"Il primo messaggio che voglio dire è: noi non siamo in giro per l'Italia a mettere voti, a fare le classifiche, i numeri e i numerini. A noi questo non interessa".
Il capo della Protezione Civile, quindi, prosegue:
"A noi interessa che il sistema Paese vada avanti insieme, ognuno con le possibilità che ha e, magari, supportando ancora di più laddove c'è necessità". Il discorso vira sui vaccini:
"A noi interessa che ci si vaccini, quindi c'è un compito dello Stato, nella sua interezza".
I toni si fanno più allarmistici:
"E' vero, siamo in guerra, è stato detto. Serve, forse, qualche norma di guerra, chiamiamola così.
Mi pare che qualcosa si stia già facendo. L'impiego, per esempio, delle farmacie, che vedrà in questo territorio uno dei punti di prima attivazione".
Operatività degli infermieri
Curcio, capo della Protezione Civile, quindi dichiara:
"E' stata fatta una norma per sbloccare l'operatività degli infermieri, al di là di quello che fanno ordinariamente.
E tante cose sono state fatte e tante cose noi siamo pronti a recepire, per risolverle tecnicamente, oppure di favorirla a livello politico, per le decisioni che devono essere prese".
Numeri e date utili
La buona notizia arriva dal commissario per l'emergenza,
Francesco Paolo Figliuolo, che conferma l'arrivo di quasi 3.000.000 di dosi di vaccino in Italia entro fine mese.
Mentre mercoledì Figliuolo e Curcio approderanno in Lombardia per proseguire il giro di visite nelle varie regioni italiane.
Figliuolo fa il punto della situazione sui vaccini disponibili:
"Ci porteranno a un totale da inizio campagna di 14 milioni e 170.000 dosi, rispetto allo stimato iniziale di 15,6 milioni, ma che è di più rispetto ai cali che inizialmente avevano paventato le aziende”.
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