“Ius Soli”, diritto del suolo. In linea generale è una nozione giuridica che indica l’acquisizione della cittadinanza di un dato paese. L’acquisizione della cittadinanza è conseguenza del fatto giuridico di essere nati su un dato territorio, indipendentemente dalla cittadinanza di chi ti ha generato. Molto semplice. Eppure, nel nostro Paese, la nozione di Ius Soli provoca - in qualche politico – un reflusso gastroesofageo tale da creare immagini apocalittiche. Ius soli, banalmente, si contrappone a “Ius Sanguinis”, il diritto di sangue. La cittadinanza viene attribuita prendendo in considerazione quella dei genitori. Un po’ il 2.0 della Cittadinanza nell’antica Grecia. Questa era una cittadinanza che si definiva per una serie di prerogative e vantaggi, se non di obblighi ed esigenze. Nel 451 a.C Pericle decise che i cittadini ateniesi erano quelli nati da un padre ateniese e da una madre figlia (a sua volta) di un padre ateniese. Insomma, aldilà di chiacchiere più che relative, da queste poche frasi emerge una nozione cardine: il Paese, è il Paese dei padri. E nel caso specifico in questione: l’italianità è sanguigna, nel senso più puro del termine.

Cos’è che preoccupa nello Ius Soli?

In Italia l’argomento Ius Soli torna spesso nei trends della politica. Fratelli D’Italia, Forza Italia e Lega Nord, con portabandiera Simone Pillon, si fanno portavoce della più forte resistenza. Eppure, in ogni Paese – al di fuori del nostro – è il principale mezzo di acquisizione della cittadinanza. Dagli Stati Uniti all’Europa, esiste un gran numero di Paesi che adotta questo mezzo. Per stringere: tramite lo Ius Soli, si acquisiscono tutti i diritti e doveri che la condizione di cittadino italiano comporta. Si, ma cos’è che da così tanto clamore? Innanzitutto, il dibattito in Italia si è riaperto di recente con le dichiarazioni di Enrico Letta all’Assemblea nazionale del Pd. "Io sarei molto felice se il governo di Mario Draghi, tutti insieme, senza polemiche, fosse quello in cui dar vita alla normativa dello Ius Soli che voglio qui rilanciare” Detto – fatto. “La cittadinanza facile per gli immigrati?” “Italiani in ginocchio, famiglie e imprese spaventate e la priorità di Letta è lo Ius Soli.”

E Simone Pillon?

Simone Pillon, è una figura controversa nella politica del nostro Paese. In genere torna in auge in un dato momento dell’anno. Un momento dell’anno necessario a ricordare all’Italia che i problemi sono: gli immigrati, gli omosessuali, i trans. Praticamente? Tutte le minoranze. Nel caso dello Ius Soli, il problema diventano i bambini. Ma come può un bambino essere un problema dell’Italia? Come può una donna nera portare nel grembo una creatura in grado di cancellare la memoria, la storia e la cultura della Nazione? Insomma Pillon, un po’ too much. Poco tempo fa Pillon scriveva su Facebook: “L'urgenza del PD? Lo Ius Soli per svuotare il valore della cittadinanza italiana, svenderla e trasformarla in un automatismo, come se fosse una marchetta.”

Ius Soli, in discussione l’identità nazionale

Ma è davvero così impossibile parlare di Ius Soli senza mettere in discussione l’identità italiana? Seppur vero che, come dice Roberto Benigni, la Costituzione Italiana sia una delle più belle al mondo, è anche vero che l’articolo 3 della stessa piange lacrime amare. Leggi anche: De Luca torna ad alzare la voce: "Basta scemenze. Portare il pane nelle case delle famiglie” Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Spostamenti, amici e seconde case: tutto quello che si può fare a Pasqua anche in Campania