Restano in carcere i genitori del neonato ricoverato al Santobono di Napoli per le ustioni riscontrate su diversi parti del corpo e causate dai genitori.
Neonato - Restano in carcere i genitori
La decima sezione del tribunale del Riesame di Napoli ha rigettato l’istanza di scarcerazione per Concetto Bocchetti, 46 anni, e Alessandra Terracciano, 36.
Sono questi i nomi dei genitori del neonato ricoverato 4 giorni dopo la nascita nell’ospedale Santobono di Napoli. Il bambino è in ospedale per ustioni gravissime riscontrate su diverse parti del suo corpo. Le stesse potrebbero essere provocate forse da acqua bollente o da candeggina.
Neonato - le accuse ai genitori
Concetto Bocchetti e Alessandra Terraciano furono arrestati dai carabinieri il 17 marzo. L’accusa è di abbandono di minori e maltrattamenti con lesioni gravissime. I consulenti, nei prossimi giorni, depositeranno agli inquirenti i risultati delle perizie che stabiliranno con esattezza la natura delle lesioni. Le condizioni del bambino sono migliorate e da alcuni giorni respira da solo. (
Anteprima24)
L'uomo/sicario
Un manager milanese di 40 anni è sottoposto agli arrestati dopo essere stato individuato dalla polizia postale mentre cercava sul dark web un sicario.
Avrebbe dovuto essere in grado di sfregiare con l'acido la sua ex fidanzata così da ridurla su una sedia a rotelle.
"Voglio che resti paralizzata dalla schiena in giù e che vada sulla sedia a rotelle e le dovete tirare l'acido in faccia senza prendere gli occhi".
Al momento, il manager agli arresti domiciliari, è accusato di atti persecutori aggravati a danno della giovane donna.
Cercava un sicario ma la relazione era finita
Stando a quanto si apprende, sembra che l'uomo non avesse accettato l'interruzione della relazione tra i due, avvenuta tra il novembre del 2018 e il luglio del 2020. L'uomo aveva quindi "cominciato a contattare insistentemente la donna tramite messaggi e mail, invitandola ad incontri per riallacciare la relazione". Ai no ripetuti della donna, ha poi pensato di cercare un sicario sul dark web.
Diecimila euro da pagare attraverso Bitcoin. Il 40enne aveva pattuito quattro pagamenti per un valore complessivo di quasi 10mila euro per "cagionare alla sua ex lesioni gravissime". E secondo a quanto emerge l'uomo avrebbe dovuto saldare il pagamento attraverso i Bitcoin.
Sicario - L'indagine dell'Interpol
L'indagine è partita a febbraio tramite una segnalazione dell'Interpol. La polizia aveva infatti acquisito sul dark web alcune conversazioni relative a un delitto su commissione e qui aveva individuato un cliente sconosciuto chiedeva a un "intermediario".
L'ingaggio era per un "hitman", e l'obiettivo era sfregiare una donna in Italia. Era importante che la donna fosse sfregiata con l'acido e costretta su una sedia a rotelle. Per questa prestazione aveva già effettuato il primo di alcuni pagamenti in Bitcoin.
L'intermediario
Aveva il compito di mettere in contatto il committente con un sicario, che si impegnava a portare a compimento l'incarico in breve tempo.
Ma l'indagine successivamente diretta dalla procura delle repubblica di Roma ha consentito di identificare la vittima e portare alla luce, in brevissimo tempo, l'intera vicenda.
Il profilo del mandante
La procura di Roma e la polizia postale hanno poi cercato di realizzare il profilo psicologico del mandante. La sezione della squadra mobile di Roma specializzata in reati di violenza di genere ha ricostruito la vita della ragazza, le sue frequentazioni e i rapporti sentimentali: dal profilo di un ex fidanzato è emersa una personalità morbosa e ossessionata dalla figura femminile. (Fonte
Tgcom24)
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