L'emergenza Covid-19 è ancora lontana da una felice conclusione. Motivo per cui il governo sta pensando alle misure da adottare per riportare il Paese in una situazione di normalità. Di questo e di altro ha parlato Matteo Salvini in un'intervista rilasciata a "Il Giornale".
Emergenza Covid-19, parla Salvini
"Il governo è partito da poco, ma vedo il bicchiere mezzo pieno: certo, non basta. Mi aspetto per aprile un nuovo decreto, scritto ad hoc per le imprese, che non potrà essere inferiore ai 50 miliardi" esordisce così il leader politico della Lega.
Che poi traccia una possibile linea da seguire:
"Le chiusure da sole non bastano, ormai è evidente; dobbiamo moltiplicare gli sforzi per i vaccini, cominciando a produrli anche in Italia, e prepararci ad usare anche altri farmaci se funzionano, come lo Sputnik".
L'idea di produrre dosi di
vaccini anti-Covid 19 in Italia è reale, come sottolinea Matteo Salvini nel corso dell'intervista rilasciata al quotidiano:
"Grazie al ministro della Lega Giorgetti c'è l'intenzione di produrre farmaci anti-Covid direttamente in Italia".
Salvini accenna al confronto produttivo avuto con il premier Draghi:
"Parlo di riaperture nelle città in cui la situazione sanitaria sia sotto controllo e in miglioramento da giorni. Ne ho parlato personalmente col presidente del Consiglio. Draghi condivide la necessità di tornare il prima possibile ad una vita, ad una scuola, ad un lavoro normali".
Ritardi piano vaccinale, i motivi
L'ex ministro non assegna colpe al commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, il generale Figliuolo. Anzi valuta positivamente l'operato di quest'ultimo. I ritardi sul piano vaccinale sono dovuti a:
"I ritardi dell'Unione europea e i troppi errori delle case farmaceutiche".
Necessità riforme
Matteo Salvini, quindi, sposta il focus sul tema delle riforme, sottolineando che:
"Senza una profonda riforma della Giustizia, l'Italia non sarà mai un Paese davvero libero e moderno. Quando ci sarà un governo di centrodestra, scelto dalla maggioranza degli italiani, metteremo mano alla giustizia".
Evidenziando l'ottimo operato nel comparto giudiziario:
"La stragrande maggioranza dei magistrati è composta da donne e uomini di valore e liberi, che non ne possono più di correnti, favori e raccomandazioni" chiosa il leader della Lega, Salvini.
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