L'emergenza Coronavirus ha impedito a tutti gli studenti italiani di studiare a scuola. Se l'ormai nota Dad, didattica a distanza, ha consentito di portare avanti i programmi scolastici delle varie materie, non si può dire altrettanto per la socializzazione tra gli studenti.
Viaggio nel mondo della scuola ai tempi del Covid
Si fa un gran parlare delle conseguenze di salute ed economiche che ci sta lasciando il Covid-19, ma non si pone abbastanza l'accento sui ragazzi. Sei ore al giorno trascorse davanti ad un pc mentre gli insegnanti spiegano o interrogano. A loro è stato sottratto un momento sociale e di crescita personale importante, per conoscere gli altri e per confrontarsi.
Per l'
anno scolastico in corso non sono state prese decisioni definitive bensì è stato un alternarsi di aperture delle scuole e didattica a distanza. Spaccato in due il partito delle mamme, tra chi dovendo andare a lavoro non sa a chi lasciare i figli e chi crede che sia più sicuro farli studiare a casa per evitare che si possano contagiare.
Adesso, all'orizzonte, pare esserci un nuovo cambio di fronte. Con novità, importanti, da maggio in poi. Nella speranza che quella che sta per essere ufficializzata sia l'ultima decisione in tal senso, per dare ai più piccoli equilibrio e quotidianità stabile.
Riaperture scuole, parla Floridia
"Il 3 maggio devono tornare in classe tutte le studentesse e gli studenti. Mi sembra la logica conseguenza del lavoro avviato nelle scorse settimane" ha fatto sapere Barbara Floridia, sottosegretaria all'Istruzione, nel suo intervento ad "Ansa".
"Finalmente si parla della riapertura di molte attività, e la scuola, che è prioritaria, è logico che riapra al primo giorno utile anche per i ragazzi delle superiori che sono in Dad" ha dichiarato la sottosegretaria all'Istruzione alla nota agenzia stampa.
Floridia ribadisce:
"È ciò che ho sempre chiesto, dunque sono soddisfatta che si stia andando in questa direzione. Regalare a tutti gli studenti almeno l'ultimo mese di scuola in presenza è importante, sul piano educativo e soprattutto su quello psicologico".
Al momento 2 milioni di studenti studiano a distanza, mentre 6,6 mln in presenza. Tra 15 giorni, invece, gli 8,6 milioni di ragazzi potrebbero tornare ad occupare stabilmente i banchi di scuola, alla ricerca di una normalità che manca eccome, soprattutto a loro.
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