Omicidio di Avellino - Elena Gioia non parla, si rifiuta di parlare. E nella giornata di ieri si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Al momento
Elena Gioia è chiusa in una cella nel carcere di Bellizzi Irpino. Con lei un'altra detenuta, ma Elena non ha chiesto qualcosa da leggere né di parlare con un sacerdote.
Sono un'incognita i pensieri di Elena,
accusata di omicidio premeditato insieme al suo fidanzato, il 23enne
Giovanni Limata. I suoi legali preparano il ricorso al tribunale del Riesame. Si valuta inoltre l'ipotesi di chiedere la perizia di uno psicologo.
Omicidio di Avellino, i messaggi
S'indaga sul caso dell'omicidio di Avellino, dove ha perso la vita Aldo Gioia. Ma anche moglie e figlia sono finiti nel mirino della follia dei due giovani omicidi, i quali hanno pianificato tutto nel dettaglio.
"Pensavo che non ti sarebbe piaciuta la mia idea" scrive la 18enne Elena Gioia al fidanzato. Giovanni Limata le chiede se è sicura di uccidere anche la sorella:
"Ma anche Emilia, sei sicura?"
Gioia non ha dubbi al riguardo:
"Amo no, mia sorella non può rimanè. Capisci meglio cosa intendo per favore" insiste la ragazza rispondendo al 23enne. La conversazione agghiacciante prosegue così:
"Anche lei hai deciso?" le chiede nuovamente Giovanni Limata, che si accerta della volontà della ragazza di uccidere anche la sorella. La risposta di lei non lascia spazio a repliche:
"Sì, ho deciso: non rimane nessuno".
Gli inquirenti sono risaliti ai messaggi scambiati tra i due giovani, che hanno pianificato il delitto tramite conversazione online:
"Mi manchi". "Anche tu, quando li uccidiamo?".
I funerali
Ieri si sono tenuti i
funerali di Aldo Gioia, l'uomo ucciso dalla figlia e dal fidanzatino mentre dormiva sul divano. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire quanto accaduto ad Avellino.
La folla omicida dei due è emersa nel corso dell'esame autoptico effettuato ieri. Dal quale sono emerse le 14 lesioni inflitte dai due sul corpo di Aldo Gioia, colpito a coltellate.
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