Migranti a Catania, nave ong Humanity: "Vogliamo far sbarcare tutti”
MIGRANTI A CATANIA. Dopo un lungo braccio di ferro con le autorità italiane, in mattinata sono sbarcati al porto di Catania 144 dei 179 migranti che erano a bordo della nave Humanity 1, della ong Sos Humanity. Restano quindi sull’imbarcazione 35 persone – “tutti uomini adulti, senza problemi medici” – che “le autorità italiane sembra non vogliano lasciar sbarcare”, riferisce la Ong
La nave non è però intenzionata a lasciare lo scalo siciliano
“Non chiesto di partire, noi restiamo nel porto e abbiamo intenzione di sbarcare anche gli altri 35 naufraghi ancora a bordo". Riferiscono i rappresentanti di Sos Humanity. Le operazioni di sbarco sono partite dopo un’ispezione delle autorità che si è tenuta nella notte
Migranti - le nuove direttive del governo italiano
Secondo quanto previsto dalle direttive del governo italiane, hanno diritto a scendere dalla nave le persone fragili, le donne e i bambini. Gli altri migranti non hanno i requisiti richiesti per lasciare l’imbarcazione. Durante l’ispezione notturna, nei pressi del porto si sono riuniti circa 30 attivisti che hanno protestato per chiedere lo sbarco immediato di tutti i naufraghi, con slogan come “Tutti liberi e tutte libere” e striscioni con scritto #portiaperti
La nave, ieri sera, ha ricevuto una lettera firmata dai ministri dell'Interno, della Difesa e delle Infrastrutture, che le vieta "di rimanere nelle acque territoriali italiane per un periodo più lungo del 'necessario per garantire operazioni di soccorso e assistenza a persone in condizioni di emergenza e in condizioni di salute precarie'", ha fatto sapere la Ong.
Migranti - persone salvate da emergenza
Il punto, sostiene Sos Humanity, è che tutti i migranti a bordo "sono persone salvate da un'emergenza in mare che, secondo il diritto internazionale, devono essere portate a terra in un luogo sicuro senza indugio. I sopravvissuti fuggiti dalla Libia, esposti a violazioni dei diritti umani come la tortura. In quanto rifugiati, sono in uno stato vulnerabile, alcuni di loro visibilmente traumatizzati: hanno bisogno di cure mediche e psicologiche"
Rimarca questa posizione Petra Krischock, portavoce di Sos Humanity, secondo cui “lasciare il porto di Catania se non dovessero sbarcare tutti i migranti che sono a bordo della nave sarebbe illegale, perché sono tutti profughi”, aggiungendo però che non può prendere decisioni in merito, non essendo lei stessa “il capitano” della nave. “I primi a sbarcare”, conferma Krischock, “minorenni e bambini piccoli accompagnati dalle madri”
Migranti - altre tre navi Ong al largo della costa
Restano intanto al largo della costa etnea altre tre navi Ong: la tedesca Rise Above, con a bordo 90 persone, e le norvegesi Ocean Viking, 234 migranti a bordo, e Geo Barents, con 572 persone soccorse. Quest'ultima è fuori dalle acque territoriali italiane, ma naviga vicino ai confini nazionali
Negli ultimi giorni le navi bloccate fuori dai porti italiani hanno riacceso il dibattito sui soccorsi in mare e sulle eventuali responsabilità dell’Unione europea e degli Stati membri. Il diritto internazionale prevede che, in prima battuta, i migranti sbarcare nel primo porto sicuro che incontrano una volta salvati dalle imbarcazioni umanitarie. (Skytg24)
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