📍 Luogo: Pescara
Tragedia a Pescara: un uomo di 30 anni, Riccardo Zappone, è morto dopo essere stato colpito con un taser dalla polizia. L’episodio è avvenuto all’interno della Questura, dove l’uomo era stato condotto dopo l’arresto. Secondo quanto riportato, il giovane avrebbe accusato un malore a seguito dell’intervento delle forze dell’ordine. I soccorsi del 118 sono stati tempestivi, ma non è stato possibile salvargli la vita.
Arresto per rissa e resistenza: l’intervento con il taser a Pescara
Riccardo Zappone era stato fermato poco prima in strada, in seguito a una rissa nella quale avrebbe anche riportato delle ferite. Al momento del fermo, avrebbe opposto resistenza agli agenti, costringendoli a utilizzare il taser. La Procura ha definito l’intervento “necessario”, specificando che l’uomo si era reso protagonista di un episodio di resistenza a pubblico ufficiale.
Le indagini della Procura e l’autopsia sul 30enne deceduto a Pescara dopo esser stato colpito dal taser
Dopo essere stato portato nella camera di sicurezza della Questura per gli atti di rito, il 30enne ha avuto un arresto cardiocircolatorio. Nonostante i tentativi di rianimazione prima sul posto e poi in ospedale, è deceduto. La Procura di Pescara ha avviato un’indagine per chiarire le cause del decesso. L’autopsia sarà fondamentale per stabilire se vi sia un nesso diretto tra l’utilizzo del taser e la morte del ragazzo.
Il taser sotto osservazione: nessuna correlazione accertata per ora
Al momento non risulta confermata alcuna correlazione tra l’uso del taser e la morte del 30enne a Pescara. Tuttavia, il caso ha riacceso il dibattito sull’uso di armi non letali da parte delle forze dell’ordine. Il taser è stato introdotto come mezzo per contenere soggetti aggressivi senza ricorrere a metodi più violenti, ma episodi come questo impongono riflessioni approfondite e trasparenza assoluta nelle indagini.