📍 Luogo: Francavilla Fontana
Camillo Giannattasio, 67 anni, fermato dopo il tragico scontro a fuoco che ha causato la morte del brigadiere dei carabinieri Carlo Legrottaglie, avvenuto nella mattinata di giovedì 12 giugno a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. L’uomo, incensurato e titolare di una ferramenta a San Giorgio Jonico, ha chiesto volontariamente di essere sottoposto al test dello stub, l’esame che rileva tracce di polvere da sparo su mani e abiti.
L’esame non disposto dagli inquirenti, ma la richiesta, formalizzata dal suo legale Luigi Danucci, resta agli atti. «Il mio assistito vuole dimostrare la sua totale estraneità all’omicidio del carabiniere», ha dichiarato l’avvocato. Un passaggio cruciale per la difesa, che insiste nel voler chiarire la posizione del commerciante.
Carabiniere ucciso – Il fermo e la scoperta dell’arsenale: chi è Camillo Giannattasio
Fino al giorno dell’arresto, Giannattasio non aveva mai avuto problemi con la giustizia. Tuttavia, la perquisizioneeffettuata nella sua ferramenta ha rivelato un arsenale allarmante: una pistola Beretta calibro 9×21 con matricola abrasa, due fucili a canne mozze, una pistola lanciarazzi, coltelli, armi a salve, munizioni e diversi telefoni cellulari. Tutto il materiale sequestrato e sarà analizzato per verificare eventuali legami con l’omicidio del carabiniere o altri reati.
Al momento, l’uomo è in stato di fermo con l’accusa di detenzione illegale di armi e munizioni. L’interrogatorio di garanzia e l’udienza per la convalida del fermo non sono ancora stati fissati. La posizione di Giannattasio rimane delicata, mentre la Procura di Brindisi continua a indagare sulla dinamica e sui responsabili dell’omicidio del brigadiere.
La dinamica dell’omicidio del carabiniere Carlo Legrottaglie
La tragedia si è consumata nella mattinata del 12 giugno, quando Carlo Legrottaglie, brigadiere capo dei carabinieri, è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco alle porte di Francavilla Fontana. L’intervento era scattato dopo l’inseguimento di un’auto con a bordo Camillo Giannattasio e Michele Mastropietro, 59 anni, quest’ultimo con precedenti penali.
La fuga si è conclusa nelle campagne di Grottaglie, dove si è verificato un secondo scontro a fuoco: Mastropietro è morto sul colpo, mentre Giannattasio è stato bloccato e arrestato. Le indagini si concentrano ora sulla ricostruzione dettagliata dei movimenti dei due uomini, sull’origine delle armi e sull’eventuale coinvolgimento in dinamiche criminali più ampie.
Carabiniere ucciso – Un’inchiesta complessa e in continua evoluzione
L’inchiesta sull’omicidio del carabiniere a Francavilla Fontana è ancora in pieno svolgimento. Gli investigatori non escludono nessuna pista: ogni dettaglio, ogni elemento raccolto nelle perquisizioni e dai tabulati telefonici, sarà utile per chiarire il livello di responsabilità di Giannattasio e il suo possibile coinvolgimento nel delitto.
Il caso ha scosso profondamente l’Arma dei Carabinieri e l’intera comunità pugliese, anche per il fatto che Carlo Legrottaglie era prossimo alla pensione, dopo una lunga carriera al servizio dello Stato.