📍 Luogo: Iran
La crisi in Medio Oriente ha raggiunto livelli di tensione senza precedenti. L’Iran ha lanciato centinaia di missili contro Israele, colpendo in particolare le aree di Tel Aviv e Gerusalemme, in risposta ai recenti attacchi dello Stato ebraico. L’operazione iraniana, denominata “Vera Promessa 3”, ha avuto come obiettivo diretto centri militari e basi aeree israeliane, secondo quanto riferito dai Pasdaran.
A seguito dell’attacco, le sirene di allarme sono risuonate in varie città israeliane e la popolazione è stata invitata a rifugiarsi nei bunker. La risposta di Tel Aviv non si è fatta attendere, con nuovi raid aerei su Teheran e, soprattutto, contro il sito nucleare di Natanz.
Esplosioni a Teheran: sistema di difesa aerea attivato
Le agenzie iraniane, tra cui Irna, hanno confermato che il sistema di difesa aerea di Teheran è stato attivato per respingere gli attacchi israeliani. Numerose esplosioni sono state udite nella capitale iraniana e i cieli si sono tinti di rosso a causa delle contromisure anti-aeree. Secondo fonti locali, è in corso una delle più intense offensive militari nella regione degli ultimi decenni.
Natanz, colpito impianto nucleare: danni radiologici
L’attacco al sito nucleare di Natanz ha rappresentato un punto di svolta. Secondo quanto riferito dal direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, durante una sessione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, una sezione chiave dell’impianto è stata completamente distrutta, causando contaminazione chimica e radiologica. Grossi ha spiegato che i danni riguardano in particolare l’impianto pilota di arricchimento dell’uranio in superficie.
Le prime valutazioni da parte degli Stati Uniti confermano l’efficacia dell’attacco israeliano, che avrebbe interrotto l’alimentazione elettrica alle zone sotterranee, dove si trovano le centrifughe per l’arricchimento del materiale nucleare.
Netanyahu: “Operazione Rising Lion, popolo iraniano lotti contro il regime”
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato alla nazione e al mondo con un messaggio forte: «Siamo nel mezzo di una delle più grandi operazioni militari della storia, chiamata ‘Rising Lion’. Non combattiamo il popolo iraniano, ma un regime oppressivo e sanguinario». Ha esortato la popolazione iraniana a ribellarsi contro il potere teocratico.
Nel frattempo, Netanyahu ha riunito il suo gabinetto di sicurezza in un bunker sotterraneo, per pianificare le prossime mosse militari.
Meloni: “No all’Iran con armi nucleari, sì ad aiuti umanitari per Gaza”
Anche l’Italia entra nel dibattito diplomatico. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con Netanyahu, ribadendo che l’Iran non deve assolutamente acquisire l’arma nucleare. Allo stesso tempo, ha sottolineato l’urgenza di garantire assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza, ormai allo stremo.
Katz: “L’Iran ha superato ogni limite, ne pagherà le conseguenze”
Durissimo anche il commento del ministro israeliano Israel Katz, che ha definito l’attacco iraniano “un gesto criminale contro civili inermi” e ha promesso che “il regime degli ayatollah pagherà un prezzo altissimo”.
Mentre volano razzi, la diplomazia tenta l’ultima carta
Con le forze in campo e i cieli in fiamme, la diplomazia internazionale è al limite. Gli sforzi per un accordo sembrano sempre più deboli, mentre il rischio di una guerra su scala globale diventa ogni ora più concreto.