📍 Luogo: Canada
Ultima giornata di lavori al G7 in Canada, dove la crisi in Ucraina e le tensioni in Medio Oriente hanno dominato l’agenda. Tra i protagonisti, Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, ha chiesto un rafforzamento della pressione internazionale contro la Russia, pur dichiarandosi disponibile a un cessate il fuoco e a negoziati incondizionati. Tuttavia, l’incontro atteso con il presidente Usa Donald Trump è saltato: quest’ultimo ha lasciato il summit in anticipo, ufficialmente per gestire la crisi tra Israele e Iran.
Zelensky: “Siamo pronti ai negoziati, ma serve pressione su Mosca”
Nel suo intervento, Zelensky ha sottolineato la necessità di un sostegno concreto per arrivare a una tregua: «Siamo pronti ai negoziati di pace e a un cessate il fuoco incondizionato, ma per questo abbiamo bisogno di una pressione efficace su Mosca». Il presidente ha avuto un confronto diretto con il premier canadese Mike Carney, ma non ha potuto incontrare Trump a causa del suo rientro anticipato a Washington.
G7 Meloni: “L’Iran non deve avere l’atomica, sì al cessate il fuoco a Gaza”
Anche la premier italiana Giorgia Meloni ha preso posizione sui temi chiave del vertice. «L’obiettivo condiviso è evitare che l’Iran diventi una potenza nucleare», ha dichiarato. Meloni ha poi evidenziato la «convergenza nel G7» nel sostenere gli sforzi diplomatici di Trump, pur auspicando una tregua immediata a Gaza: «Ho lavorato molto perché ci fosse un riferimento al cessate il fuoco nella dichiarazione finale, e sono soddisfatta che sia stato inserito».
G7 Meloni, si condanna la minaccia nucleare iraniana e difende Israele
Nel comunicato congiunto sulla situazione in Medio Oriente, i leader del G7 hanno ribadito che Israele ha il diritto di difendersi e che l’Iran rappresenta una fonte primaria di instabilità nella regione. Il documento sottolinea: «L’Iran non deve mai ottenere un’arma nucleare» e invita alla de-escalation regionale, con un appello esplicito per un cessate il fuoco a Gaza. Il G7 ha inoltre affermato di voler monitorare le implicazioni per i mercati energetici globali, dichiarandosi pronto a collaborare con partner internazionali per garantire la stabilità.
Nuove sanzioni alla Russia: 2 miliardi di dollari per Kiev
Parallelamente, il G7 ha intensificato la pressione economica su Mosca. Il premier canadese ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni, accompagnato da 2 miliardi di dollari di supporto militare all’Ucraina. Simili misure sono state adottate anche dal premier britannico Keir Starmer, con sanzioni mirate contro individui e navi implicate nelle operazioni della cosiddetta “flotta fantasma” russa. «Serve più pressione su Putin per portarlo a fare sul serio con la pace», ha dichiarato Starmer.
L’Iran condanna le conclusioni del G7: “Israele è l’aggressore”
Immediata la risposta dell’Iran. Il portavoce del ministero degli Esteri, Esmail Baghaei, ha duramente criticato la posizione del G7, accusando i Sette di ignorare le «aggressioni illegali» di Israele e le vittime civili causate dagli attacchi. Teheran ha invitato i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a rispettare i propri doveri morali e legali, denunciando le azioni israeliane come violazioni della Carta delle Nazioni Unite.
Trump lascia il G7 in anticipo e attacca Macron
A sorpresa, la Casa Bianca ha annunciato l’abbandono anticipato del vertice da parte di Donald Trump, ufficialmente per affrontare la crisi israelo-iraniana. Tuttavia, il presidente Usa ha poi smentito ogni collegamento con un eventuale cessate il fuoco: «Macron ha erroneamente affermato che torno per gestire una tregua. Non ha idea del motivo reale del mio rientro». Trump ha poi aggiunto: «È molto più grande di questo, ma Emmanuel non lo capisce mai».
G7 Meloni – Trump prima dell’addio
Prima della partenza, Trump ha avuto un breve bilaterale con Meloni. I due leader, seduti su una panchina di legno nella sede del vertice a Kananaskis, hanno discusso della situazione in Iran e della possibilità di riavviare il negoziato. Meloni ha ribadito l’importanza di lavorare per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per una risoluzione diplomatica della crisi.