📍 Luogo: Brescia
Una tragedia silenziosa si è consumata all’alba di mercoledì 2 luglio lungo l’autostrada A4, in provincia di Brescia. Un camionista di 70 anni è stato trovato senza vita all’interno della cabina del suo mezzo pesante, fermo in una piazzola di sosta nel tratto compreso tra Sirmione e Peschiera del Garda.
Brescia – I soccorsi e l’ipotesi del malore per il caldo
L’allarme è scattato poco dopo le 6:30 del mattino. Alcuni automobilisti hanno notato il camion fermo da tempo e hanno avvisato le autorità. All’arrivo dei soccorsi — la Polizia Stradale di Padova Sud, i Vigili del Fuoco e il personale del 118 — il camionista era già privo di vita. Tutti i tentativi di rianimazione sono risultati vani.
Le prime ipotesi fanno pensare a un malore improvviso, probabilmente aggravato dalle temperature estreme registrate nella zona nelle ore precedenti. Brescia, infatti, era in stato di allerta da bollino rosso, con picchi termici che martedì hanno raggiunto i 38 gradi in alcune aree. Una situazione climatica insostenibile, soprattutto per chi lavora su strada e resta a lungo in ambienti chiusi e poco ventilati, come le cabine dei camion.
Un decesso che evidenzia i pericoli del caldo estremo per i lavoratori
L’episodio ha riacceso i riflettori sui rischi connessi alle ondate di calore e sulle condizioni di lavoro di chi opera in ambienti esposti o poco climatizzati. I camionisti, come gli operai edili, gli agricoltori o i lavoratori delle cave, sono particolarmente vulnerabili nei periodi di caldo torrido, soprattutto nelle ore centrali della giornata.
Proprio per tutelare la salute dei lavoratori, la Regione Lombardia ha emanato un’ordinanza che vieta, dal 2 luglio al 15 settembre 2025, lo svolgimento di attività lavorative all’aperto nelle ore più calde, ovvero tra le 12:30 e le 16:00. Il provvedimento si applica solo nei giorni in cui la mappa Worklimate segnala un rischio “alto” per i lavoratori, e riguarda principalmente i settori edile, agricolo, florovivaistico e delle cave.
Le indagini e il dolore per una vita spezzata
Le autorità hanno avviato tutti gli accertamenti del caso per chiarire con precisione le cause del decesso, ma al momento la pista del malore per il caldo estremo appare come la più probabile. Si attende l’esito dell’autopsia per confermare le ipotesi. Intanto, la notizia ha suscitato profondo cordoglio tra i colleghi del settore e tra i tanti che ogni giorno percorrono le strade italiane.
Questa tragedia rappresenta un nuovo campanello d’allarme sull’urgenza di misure concrete per proteggere la salute di chi lavora sotto il sole, spesso senza adeguata tutela.