Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU, riceve la solidarietà di Vincenzo De Luca dopo le sanzioni USA per il suo rapporto su Gaza
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha preso posizione contro le sanzioni imposte dagli Stati Uniti a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati. Durante la sua consueta diretta social del venerdì, De Luca ha definito l’intervento americano “una vergogna”, dichiarando piena solidarietà alla giurista italiana.
De Luca: “Solidarietà affettuosa e totale a Francesca Albanese”
Nel corso del suo intervento, De Luca ha ricordato le origini campane della relatrice Onu: «Abbiamo appreso che Francesca Albanese, nostra corregionale e relatrice speciale dell’Onu, è stata sottoposta a sanzioni da parte degli Usa, cioè non potrebbe entrare più in America, perché racconta semplicemente quello che sta accadendo a Gaza».
Un commento duro e diretto, a cui ha aggiunto: «Una vergogna. La nostra più completa e affettuosa solidarietà a Francesca Albanese, per la sua attività, il suo lavoro».
Accuse e pressioni contro la relatrice ONU
Secondo quanto riportato da De Luca, Francesca Albanese sarebbe oggetto anche di una campagna diffamatoria. «La nostra solidarietà va anche per una campagna aggressiva, volgare sui social messa in campo contro di lei», ha dichiarato.
L’appoggio del governatore si inserisce in un clima internazionale teso, in cui la figura della relatrice Onu è sempre più al centro di polemiche per le sue denunce pubbliche sulle condizioni umanitarie a Gaza.
Le sanzioni USA e il ruolo di Marco Rubio
Le sanzioni sono state proposte dal senatore repubblicano Marco Rubio, figura influente nel panorama politico americano, in seguito alla diffusione dell’ultimo rapporto redatto da Albanese.
Il documento conteneva accuse rivolte ad alcune aziende statunitensi ritenute coinvolte, in modo diretto o indiretto, nel trarre profitto dalla guerra in corso e dalle violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza.
Il rapporto ONU che ha fatto scattare la reazione
Francesca Albanese, da tempo impegnata nel monitoraggio della situazione nei territori palestinesi occupati, ha presentato un rapporto in cui si denuncia la possibilità di un genocidio in corso. Le sue parole hanno provocato una forte reazione politica da parte degli Stati Uniti, culminata con l’inserimento del suo nome nella lista delle persone sanzionate.
Tra le misure adottate, oltre al divieto d’ingresso sul territorio americano, si ipotizzano restrizioni legate a eventuali collaborazioni accademiche e professionali con enti statunitensi.
Francesca Albanese: profilo di una giurista sotto attacco
Nata in Italia e con una lunga carriera nel campo del diritto internazionale, Albanese è dal 2022 relatrice speciale dell’ONU per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati. Il suo lavoro ha attirato l’attenzione globale, ma anche critiche feroci da parte di alcuni governi occidentali, in particolare degli Stati Uniti e di Israele.
Il caso Albanese ha riaperto il dibattito sulla libertà di espressione all’interno degli organismi internazionali. Ma anche sul ruolo dell’ONU nel documentare le violazioni dei diritti umani in aree di conflitto.
L’intervento di De Luca: una voce politica fuori dal coro
L’intervento di Vincenzo De Luca è stato tra i pochi, nel panorama politico italiano, a rompere il silenzio sulla questione. La sua presa di posizione assume particolare rilievo in quanto pronunciata da un rappresentante istituzionale di primo piano e vicino alle comunità del sud Italia.
Una solidarietà che accende il dibattito
Il gesto di De Luca potrebbe aprire la strada a nuove prese di posizione politiche nel dibattito italiano e europeo sul lavoro delle Nazioni Unite nei territori di guerra. Francesca Albanese continua intanto la sua attività sotto la pressione delle sanzioni, con il sostegno di una parte sempre più ampia dell’opinione pubblica internazionale.