📍 Luogo: Milano
L’inchiesta sull’urbanistica a Milano segna un nuovo capitolo giudiziario e politico. La Procura ha richiesto al giudice per le indagini preliminari l’arresto di sei persone con accuse gravi come corruzione e falso. Tra i nomi di spicco figura Giancarlo Tancredi, assessore comunale alla Rigenerazione urbana, per il quale è stato proposto il domicilio coatto. Stessa misura cautelare richiesta anche per l’imprenditore Manfredi Catella, fondatore e CEO del gruppo immobiliare Coima. Per altre quattro persone – tra cui due costruttori e membri della commissione paesaggio – è stata richiesta la detenzione in carcere.
La Guardia di Finanza ha eseguito oggi perquisizioni e notificato le convocazioni per gli interrogatori di garanzia. Le misure cautelari, va ricordato, sono strumenti preventivi adottabili durante le indagini preliminari, e non equivalgono a una condanna.
Movimento 5 Stelle: “Sistema malato, Sala tolga il disturbo”
Durissima la reazione del Movimento 5 Stelle, che attraverso il deputato Agostino Santillo chiede apertamente le dimissioni del sindaco Giuseppe Sala. “È l’ennesimo tassello di un sistema malato e parallelo”, ha dichiarato, criticando anche il decreto Salva Milano, definito “una porcata salva-affaristi” da ritirare immediatamente.
Il M5S invoca una inchiesta parlamentare per chiarire i legami tra politica e grandi gruppi immobiliari, accusando il governo Meloni di aver protetto speculazioni edilizie piuttosto che contrastarle.
La Lega incalza: “Sala spieghi cosa accadeva in Comune”
Anche la Lega, per voce di Silvia Sardone, vicesegretario del partito e consigliere comunale, interviene duramente. “Sala deve spiegare cosa accadeva nei suoi uffici”, ha detto, sottolineando che il settore urbanistico a Milano è paralizzato da anni e accusando il sindaco di essere presente solo sui social, incapace di gestire i progetti chiave della città come San Siro o la riqualificazione di Piazzale Loreto.
Per Sardone, la giunta Sala è ormai “al capolinea” e Milano ha bisogno di “una vera svolta”.
Fratelli d’Italia: “Milano merita trasparenza, Sala si dimetta”
Fratelli d’Italia, attraverso il senatore Sandro Sisler e il capogruppo a Palazzo Marino Riccardo Truppo, ha definito “gravissima” la situazione. “Siamo di fronte a un sistema compromesso – hanno detto – e serve un cambio radicale alla guida della città. Milano non può più essere ostaggio di questo sistema”.
FdI chiede che Sala lasci il suo incarico, e punta il dito contro l’intera gestione urbanistica della sinistra, evidenziando come il decreto Salva Milano, già criticato in Senato, rischiasse di diventare un “Salva Sala”.
Il comitato Famiglie sospese: “Paghi chi ha sbagliato, non noi”
Nel frattempo, davanti a Palazzo Marino, si è tenuto il presidio del comitato Famiglie sospese, che rappresenta centinaia di cittadini coinvolti nei cantieri bloccati. Il portavoce Filippo Maria Borsellino ha lanciato un appello alle istituzioni: “La giustizia faccia il suo corso, ma non possono essere le famiglie a pagare per colpe altrui. Abbiamo investito tutto in buona fede e chiediamo rispetto e protezione”.
Le richieste di arresto e il caos politico che ne deriva rischiano di travolgere anche chi è del tutto estraneo alle indagini, come le famiglie che attendono da mesi risposte concrete per portare avanti i propri progetti di vita.