Ramona Rinaldi

Ramona Rinaldi trovata morta nella doccia di casa, la svolta: non si è suicidata

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Written by Irene Vitturri

17 Luglio 2025

📍 Luogo: Veniano

Si è finalmente arrivati a una svolta nel caso di Ramona Rinaldi, la donna di 39 anni trovata morta nel box doccia della sua abitazione a Veniano, in provincia di Como, lo scorso 21 febbraio. Mercoledì 16 luglio 2025 i carabinieri hanno arrestato Daniele Re, compagno della vittima e padre della loro figlia di 6 anni. Per l’uomo, 34 anni, la pesante accusa è di omicidio volontario aggravato, oltre a lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Como, hanno fatto luce su una realtà familiare fatta di violenze, vessazioni e persecuzioni, che sarebbe andata avanti nel tempo e culminata nella tragica morte della donna. L’uomo, disoccupato, trasferito nel carcere di Milano San Vittore in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

La verità emersa dopo mesi di indagini

In un primo momento, la morte di Ramona Rinaldi era stata trattata come un possibile suicidio: l’uomo aveva chiamato i soccorsi alle 5 del mattino riferendo che la moglie si era chiusa in bagno e non rispondeva. All’arrivo degli operatori del 118 e dei carabinieri, la porta del bagno sfondata e Ramona trovata impiccata nella doccia, ormai priva di vita.

Ma qualcosa non ha mai convinto gli inquirenti. Soprattutto le modalità del decesso, giudicate anomale dagli specialisti della scientifica e dal RIS di Parma, intervenuti per effettuare un sopralluogo accurato nell’abitazione della coppia. Due gli elementi chiave: la dinamica della presunta impiccagione, ritenuta incompatibile con un gesto volontario, e la porta del bagno, che Re sosteneva fosse chiusa dall’interno, ma che le indagini tecniche hanno escluso potesse esserlo nel modo descritto.

La famiglia di Ramona non ha mai creduto al suicidio

A non credere mai alla versione del suicidio sono stati fin dal primo istante i familiari di Ramona: la madre Emanuela e la sorella Milena, che hanno lottato per far emergere la verità. La donna non aveva mai manifestato segni di depressione, e conduceva una vita normale, lavorando in un supermercato a Olgiate Comasco. Era legatissima alla sua bambina e piena di progetti per il futuro.

Alcuni testimoni, inoltre, avevano parlato di una relazione difficile con il compagno, fatta di tensioni frequenti. Le indagini hanno confermato che Ramona subiva maltrattamenti e comportamenti violenti da parte dell’uomo, da tempo.

Le accuse e il prossimo interrogatorio

La misura cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Como. Daniele Re è ora accusato di omicidio aggravato dalla convivenza e dalla relazione affettiva con la vittima, oltre che di simulazione di reato. Ha tentato di far passare la morte della compagna come un suicidio, ma la ricostruzione degli inquirenti è chiara: Ramona è stata uccisa.

Il caso ha profondamente scosso la comunità locale, dove Ramona era conosciuta e stimata. La speranza, ora, è che il processo faccia piena luce su quanto accaduto e che venga fatta giustizia per una giovane donna strappata alla vita troppo presto.

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