📍 Luogo: Porto Sant’Elpidio
Una leggenda dello sport estremo ha perso la vita. Felix Baumgartner, 56 anni, celebre base jumper e paracadutista austriaco, è morto nel pomeriggio di giovedì 17 luglio 2025 in un tragico incidente a Porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo, nelle Marche. Baumgartner stava volando a bordo di un parapendio a motore, quando ha improvvisamente perso il controllo del mezzo ed è precipitato sul bordo di una piscina all’interno di una struttura ricettiva. Il tragico schianto, avvenuto intorno alle 16, ha coinvolto anche un’animatrice della struttura, rimasta ferita nell’urto.
Una possibile causa: malore in volo
Secondo i primi rilievi, l’atleta austriaco sarebbe deceduto prima dell’impatto, forse colto da un malore improvvisodurante il volo. I sanitari del 118, giunti tempestivamente sul posto, hanno tentato di rianimarlo, ma non c’è stato nulla da fare. Le indagini proseguono per chiarire se la causa sia stata effettivamente un malore, un guasto tecnico o un imprevisto in volo. Baumgartner si trovava in vacanza nella zona insieme alla moglie.
Chi era Felix Baumgartner
Nato a Salisburgo, in Austria, Baumgartner è stato uno dei pionieri assoluti degli sport estremi. Aveva iniziato a soli 16 anni con il paracadutismo sportivo, partecipando a esibizioni e competizioni con le squadre militari austriache. Nel 1988 era entrato nel team Red Bull come paracadutista, diventando ben presto noto per le sue imprese fuori dal comune.
Negli anni Novanta aveva abbandonato il paracadutismo tradizionale per dedicarsi al base jumping, lanciandosi da grattacieli, ponti e montagne in tutto il mondo. Ma il suo nome è entrato definitivamente nella storia nel 2003, con il volo in caduta libera attraverso il Canale della Manica, e ancora di più nel 2012, con l’impresa che lo ha consacrato come leggenda.
Red Bull Stratos: l’impresa che ha riscritto la storia
Il 14 ottobre 2012, Baumgartner ha compiuto il salto più alto mai realizzato nella storia, lanciandosi da una capsula spinta nella stratosfera a 39 chilometri di altitudine. Durante la caduta libera, durata 4 minuti e 22 secondi, ha raggiunto la velocità record di 1.342,8 km/h, superando il muro del suono a corpo libero e stabilendo tre primati mondiali:
- Altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio umano
- Salto più alto di sempre effettuato da un essere umano
- Velocità massima mai toccata in caduta libera
L’impresa, supportata da un team di scienziati, medici e ingegneri, era parte del progetto Red Bull Stratos, che ha rappresentato un balzo in avanti anche per la ricerca aerospaziale.
Una vita spinta oltre i limiti
Nel 2013, Baumgartner è stato premiato con il riconoscimento People’s Choice Adventurer of the Year da National Geographic. Dopo aver annunciato il ritiro dalle sfide estreme, nel 2014 aveva affrontato una nuova avventura, stavolta su quattro ruote: ha partecipato alla 24 ore del Nürburgring a bordo di un’Audi R8 con il team Audi.
Nonostante le dichiarazioni di addio al mondo delle imprese estreme, Felix non aveva mai smesso di volare, mantenendo vivo il suo legame con il cielo fino all’ultimo giorno.
Il ricordo di una leggenda
Con la sua morte, il mondo perde uno dei più grandi pionieri dello sport estremo, capace di spingersi oltre i limiti umani e trasformare ogni sfida in un simbolo di coraggio, preparazione e visione. Felix Baumgartner ha vissuto come ha volato: in bilico tra la terra e il cielo, con lo sguardo rivolto sempre verso l’alto.