📍 Luogo: Gallipoli
Andrea aveva solo 7 anni e stava trascorrendo una vacanza in Puglia insieme alla sua famiglia, residente a La Speziama originaria della provincia di Lecce, quando è stato coinvolto in un dramma che ha lasciato tutti senza parole. Dopo essere stato trovato privo di sensi in una piscina di un acquapark di Gallipoli, il piccolo è stato ricoverato d’urgenza nel reparto di rianimazione dell’ospedale Sacro Cuore, dove ha lottato tra la vita e la morte per diverse ore. Purtroppo, nella giornata di oggi, il suo cuore ha smesso di battere.
Una tragedia improvvisa, che ha sconvolto la famiglia, gli operatori del parco e l’intera comunità, lasciando molti interrogativi ancora senza risposta.
Il dramma in piscina: la scoperta del padre e la corsa disperata dei soccorsi
Secondo quanto ricostruito finora, Andrea si trovava nella piscina più grande del parco acquatico, proprio nella zona dove l’acqua è più alta. A notarlo privo di sensi in acqua è stato il padre, che ha immediatamente dato l’allarme. I bagnini presenti sono intervenuti con prontezza, recuperando il bambino e portandolo a riva, dove sono iniziate subito le manovre di rianimazione da parte del personale del 118.
Nonostante il tentativo disperato di salvargli la vita, e la momentanea ripresa del battito, il tempo trascorso sott’acqua senza respirare si è rivelato fatale. Andrea è stato trasferito in ospedale in condizioni critiche, ma non ha mai ripreso conoscenza, fino al tragico decesso.
Le indagini: assenza di telecamere e pochi testimoni oculari
La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta per chiarire cosa sia accaduto realmente in quei minuti terribili. Al momento non risultano persone indagate, ma le autorità stanno raccogliendo ogni elemento utile. L’assenza di telecamere di videosorveglianza all’interno dell’area piscina rappresenta una delle maggiori difficoltà per gli investigatori.
La polizia ha iniziato a sentire i testimoni presenti al momento dell’incidente, ma nessuno finora ha fornito una ricostruzione precisa. I dettagli restano frammentari e la dinamica del fatto appare ancora nebulosa.
Le ipotesi: un malore, un gioco pericoloso o una distrazione
Sono diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti. Pare che Andrea non sapesse nuotare bene e che non indossasse i braccioli al momento della caduta in acqua. Alcuni testimoni lo avrebbero visto giocare con altri bambini poco prima, ma non è chiaro come si sia ritrovato nella vasca più profonda e, soprattutto, perché nessuno si sia accorto del momento esatto in cui è entrato in difficoltà.
Una delle ipotesi è che sia sfuggito al controllo dei genitori, avventurandosi da solo nella piscina grande. Un’altra possibilità è che il bambino possa aver avuto un malore improvviso mentre era in acqua. Tra le teorie emerse vi è anche quella di un gioco in apnea, nel quale avrebbe trattenuto il respiro troppo a lungo. Nessuna di queste ipotesi ha però, al momento, conferme certe.
Si attende l’autopsia per chiarire le cause della morte
Nelle prossime ore, la Procura potrebbe disporre l’autopsia sul corpo di Andrea, per cercare di ricostruire con maggiore precisione le cause del decesso. Un accertamento fondamentale per capire se a causare la tragedia sia stato un evento medico come un arresto cardiaco, o una mancanza di sorveglianza nelle fasi più delicate della giornata.
Intanto, la famiglia è distrutta dal dolore, stretta in un silenzio carico di sofferenza e incredulità. Una vacanza attesa da tempo si è trasformata in un incubo dal quale nessuno riesce a svegliarsi. E intorno a loro, cresce il cordoglio e l’indignazione di chi chiede verità e giustizia per il piccolo Andrea.