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Il Governo Meloni impugna la legge elettorale della Campania: esclusi i sindaci dalle regionali

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Written by Redazione

24 Luglio 2025

Il Governo Meloni impugna la legge elettorale Campania che esclude i sindaci in carica dalle elezioni regionali

Il Governo Meloni ha deciso di impugnare la controversa legge elettorale approvata dalla Regione Campania, che prevede l’obbligo per i sindaci in carica di dimettersi anticipatamente per potersi candidare alle elezioni regionali. Una mossa che ha sollevato un acceso dibattito politico e istituzionale.

Una norma al centro delle polemiche

Al centro dello scontro istituzionale c’è una norma regionale che impone ai sindaci, ancora in carica, di rinunciare al proprio mandato se intendono partecipare alla competizione per un posto in Consiglio regionale. Una disposizione che, secondo il Ministero dell’Interno, rappresenterebbe una limitazione irragionevole del diritto di rappresentanza.

Il Viminale: “Leso il diritto alla partecipazione”

Già nei mesi scorsi il Viminale aveva segnalato la criticità della norma, chiedendo una revisione delle condizioni di eleggibilità. Tuttavia, il Consiglio regionale si era limitato ad allungare i tempi per le dimissioni, senza eliminare il vincolo principale: l’incompatibilità tra la carica di sindaco e la candidatura.

L’impugnazione da parte del Consiglio dei Ministri

La decisione formale di impugnare la legge è arrivata dal Consiglio dei Ministri, che ha ritenuto la norma campana in contrasto con i principi costituzionali di equa partecipazione democratica. Secondo il Governo, il provvedimento discrimina una categoria specifica, ovvero quella dei sindaci, limitandone l’accesso al voto attivo e passivo.

Le conseguenze politiche

L’impugnazione rappresenta un segnale forte, soprattutto a ridosso delle elezioni regionali in Campania, che si preannunciano ad alta tensione. Il provvedimento potrebbe infatti condizionare la formazione delle liste, soprattutto nei territori dove i primi cittadini rappresentano una figura politica di riferimento.

Un attacco al sistema De Luca?

Molti osservatori ritengono che la norma approvata dalla Regione Campania rispecchi una strategia voluta dall’entourage del presidente Vincenzo De Luca, per limitare la concorrenza interna e favorire i consiglieri uscenti. L’intervento del Governo riaccende lo scontro tra Stato centrale e autonomia regionale.

Le reazioni attese nei prossimi giorni

La battaglia legale è solo all’inizio. Nelle prossime settimane potrebbero arrivare ricorsi al TAR, interventi dell’Anci e prese di posizione da parte dei sindaci esclusi. La Corte costituzionale potrebbe essere chiamata a dirimere definitivamente la questione.

Il Governo ha voluto ribadire con forza la necessità di tutelare i diritti democratici e la parità di accesso alle cariche pubbliche, anche nelle Regioni. Il destino della legge elettorale campana resta incerto, ma il segnale politico è chiaro: nessuna norma locale può prevalere sui principi della Costituzione italiana.

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