Trump e Putin in Alaska: nessun accordo su Ucraina, clima disteso ma senza tregua
Si è concluso senza alcun accordo concreto il tanto atteso summit tra Donald Trump e Vladimir Putin, svoltosi in Alaska. I due leader hanno parlato per quasi tre ore, ma nĂ© la parola “tregua” nĂ© quella “cessate il fuoco” sono mai state pronunciate pubblicamente. Eppure, l’incontro ha segnato un evidente riavvicinamento personale tra i due, con un’accoglienza calorosa riservata a Putin da parte del presidente americano.
Trump e Putin in Alaska: tre ore di colloqui senza dettagli
Il vertice si è svolto ad Anchorage, all’interno di una base militare, ed è iniziato con una scena simbolica: Trump ha accolto personalmente Putin sulla pista con un tappeto rosso e lo ha fatto salire sulla limousine presidenziale “The Beast” per un breve tragitto. I due si sono concessi un faccia a faccia di dieci minuti, da soli, senza interpreti. Poi, il colloquio ufficiale con delegazioni ristrette è durato quasi tre ore.
Nessuna risposta alle domande, nessun cessate il fuoco
Nella conferenza stampa congiunta, nessuno dei due leader ha risposto alle domande dei giornalisti. Trump si è limitato a un gioco di parole:
“Non c’è accordo finché non c’è l’accordo”.
Putin ha parlato di “incontro costruttivo e utile”, ribadendo che la guerra in Ucraina è “una tragedia” e che “la sicurezza dell’Ucraina deve essere garantita”, ma senza fornire dettagli sui presunti “accordi raggiunti”.
L’invito a Mosca e il ruolo simbolico di Putin
Lo zar del Cremlino ha persino aperto la conferenza stampa – rompendo il protocollo – e ha concluso invitando Trump a Mosca:
“La prossima volta ci vediamo in Russia”.
Un gesto che, secondo molti osservatori, rappresenta una vera e propria riabilitazione diplomatica per Putin, accolto in America con tutti gli onori.
Critiche a Trump: “Tappeto rosso senza risultati”
Le opposizioni americane e internazionali accusano Trump di non aver ottenuto nulla di concreto: né un cessate il fuoco, né impegni sulle sanzioni, né passi avanti verso la pace. L’accoglienza calorosa a Putin è stata vista da alcuni come una concessione eccessiva senza contropartite visibili.
L’ONU insiste: “Serve un cessate il fuoco immediato”
Il portavoce del segretario generale dell’ONU, Stephane Dujarric, ha commentato il summit dichiarando:
“Accogliamo con favore la continuazione del dialogo costruttivo tra Stati membri, ma ribadiamo la richiesta di un cessate il fuoco immediato, pieno e incondizionato”.
Le Nazioni Unite hanno riaffermato la necessità di rispettare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, offrendo il proprio sostegno a qualsiasi sforzo diplomatico.
Zelensky ancora fuori dal tavolo
Nonostante Trump avesse anticipato la volontà di coinvolgere Zelensky in un vertice trilaterale, non è arrivato alcun invito ufficiale. Il leader ucraino, così come la NATO, verranno “informati a breve” – ha detto Trump – ma non sono stati coinvolti nel summit, alimentando tensioni e interrogativi sul futuro del conflitto.
Un summit che lascia piĂą domande che risposte
Il bilancio dell’incontro Alaska è ancora incerto. Se da un lato si è assistito a un evidente riavvicinamento personale tra i due leader, dall’altro lato mancano risultati concreti. Nessuna tregua, nessun piano di pace, solo vaghi accenni ad accordi che non sono stati resi pubblici.