Giorgio Armani, stilista che ha saputo trasformare eleganza e sobrietĂ in brand globale, ha redatto un secondo testamento segreto il 2 aprile 2025, reso pubblico il 9 settembre. Il documento, ricco di planimetrie e disposizioni precise, regola la destinazione di azioni, immobili, arredi, titoli di Stato e oggetti personali. Il lascito interessa familiari stretti, collaboratori storici e figure di fiducia: un quadro che rivela tanto del cuore quanto della mente del Maestro.
Giorgio Armani: profilo di un’icona
Nato a Piacenza nel 1934, Giorgio Armani ha fondato il suo marchio nel 1975, divenendo uno dei designer più influenti al mondo. Le sue collezioni hanno definito l’eleganza minimalista, il power dressing anni ’80, l’italianità nel mondo. Un uomo riservato, che ha sempre curato non solo l’aspetto estetico ma anche il modo in cui viveva la sua impresa: l’attenzione ai dettagli, la stabilità aziendale, la continuità manageriale.
Non ha figli diretti, ma una famiglia estesa che comprende sorelle, nipoti, parenti, collaboratori di lungo corso. Armani ha costituito anche una Fondazione, che gestisce parte del suo patrimonio artistico e immobiliare.
Il secondo testamento segreto: cosa stabilisce
Redatto il 2 aprile 2025, consegnato come testamento segreto, il documento dettaglia punti precisi: titoli finanziari, immobili in piĂą cittĂ , oggetti, arredi, e indica chi riceverĂ cosa.
Tra gli aspetti salienti:
- Azioni EssilorLuxottica: Armani lascia 101.000 azioni (circa 26 milioni di euro al valore attuale) a Michele Morselli, collaboratore storico; altri collaboratori ricevono migliaia di azioni ciascuno.
- Titoli di Stato (BTP): pacchetti ingenti destinati sia a familiari che collaboratori. Ad esempio, Michele Morselli riceve BTP 2040 e 2029 per milioni, con clausole che garantiscono che parti del valore vadano alla figlia Bianca.

Immobili e proprietà : ville, appartamenti e diritti d’uso
Armani non lascia solo denaro e azioni: il testamento stabilisce anche chi erediterĂ proprietĂ immobiliari, case, ville in localitĂ prestigiose.
- St. Moritz: la residenza prestigiosa è divisa: Andrea Camerana ne ottiene la nuda proprietà , Leo Dell’Orco l’usufrutto.
- New York: uno dei due appartamenti va a Leo, l’altro ripartito tra Rosanna, Silvana e Andrea. Alcune concessioni d’uso per collaboratori come Morselli.
- Ville di Parigi, St. Tropez, case a Pantelleria e Antigua: yes, anche queste immobili rientrano nei lasciti. Alcune proprietĂ con usi annuali o concessioni temporanee.
Oggetti, arredi e dettagli di stile
Non è solo patrimonio immobiliare o finanziario: Armani ha regolato anche gli oggetti personali, opere d’arte, arredi:
- Arredi di via Borgonuovo 21 (Milano): tavoli, librerie, lampade, paraventi giapponesi; destinati in modo preciso a Rosanna, Leo, Morselli.
- Due zanne di elefante, arredi di design, opere di artista come Matisse o paraventi decorativi: ogni pezzo ha un beneficiario nominato.
- Ogni stanza ha disposizioni specifiche: il terzo piano con pezzi rari, zone comuni, oggetti da destinare alla Fondazione Armani.
Armani non dimentica chi lo ha accompagnato nel lavoro:
- Michele Morselli emerge come uno degli eredi più significativi. Non solo finanziariamente, ma anche nell’uso di proprietà , concessioni d’uso, opere e contesti residenziali.
- Altri collaboratori di lunga data — Elisa Di Ceglia, Angelo Bonsignore, Laura Tadini, Luca Pastorelli, Daniele Ballestrazzi — ricevono azioni o titoli, segno di riconoscimento.
Il ruolo centrale del nipote Andrea Camerana
Andrea Camerana ha un ruolo di primo piano: ottiene la nuda proprietà di immobili, parte delle azioni, responsabilità nella gestione del patrimonio immobiliare tramite quote in L’Immobiliare Srl.
Il testamento sembra predisporre che Andrea non solo erediti ma diventi uno dei custodi del patrimonio Armani, incaricato anche di decisioni relative agli immobili e ai beni culturali.

Clausole, usufrutti e vincoli speciali
Non tutto è lasciato senza condizioni. Alcune proprietà sono date in usufrutto, altre solo in nuda proprietà ; ci sono clausole temporanee di uso, vincoli di legami d’uso, obblighi per uso periodico per alcuni beneficiari. Inoltre, vincoli fiscali e benefici per i titoli di Stato: la tassazione agevolata per i BTP è menzionata.
Implicazioni e scenari futuri
Con un testamento così dettagliato, emergono vari scenari:
- Gestione della Fondazione Armani: parte degli immobili e delle opere d’arte finiscono sotto la sua tutela, ma con obblighi precisi.
- Possibili vendite o valorizzazioni di proprietà , specie quelle all’estero.
- Ruolo degli eredi nella gestione degli affari post-Armani: chi manterrĂ le aziende, chi curerĂ il brand.
- Impatto fiscale: uso di trust, uso di usufrutti, proprietĂ frazionate; scelta delle forme giuridiche per minimizzare imposte.
Giorgio Armani ha definito con grande cura come il suo patrimonio venga distribuito: una scelta non solo economica, ma di identitĂ e affetto. Famiglia, collaboratori, persone stimate nel tempo sono tutti presenti nel testamento, in modi che proteggono beni, memoria, stile.
In questo documento Armani non lascia solo ricchezza: lascia anche la sua visione di continuità , estetica, gestione attenta. E affinché le sue volontà si realizzino fedelmente, il testamento assume valore di opera d’arte, oltre che di atto giuridico.