Andrea Bajani Premio Strega 2025

Andrea Bajani vince il Premio Strega 2025 con “L’anniversario”: un romanzo che sfida il patriarcato

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Written by Irene Vitturri

4 Luglio 2025

La 79ª edizione del Premio Strega si è conclusa con la vittoria di Andrea Bajani e il suo romanzo L’anniversario(Feltrinelli), che ha ottenuto 187 voti, affermandosi come l’opera più significativa dell’anno. Un libro potente e doloroso, che affronta a viso aperto uno dei tabù della società italiana: l’idea della famiglia come legame inviolabile e indissolubile.

Dietro la forma asciutta e chirurgica di questo romanzo, Bajani scava nella memoria e nel dolore per mettere in discussione un modello culturale dominato dalla figura paterna autoritaria. Un testo che – come ha dichiarato lo stesso autore – vuole contestare la versione ufficiale della realtà, in questo caso quella imposta dal patriarcato.

La trama de “L’anniversario”: il racconto di una rottura necessaria

Il protagonista de L’anniversario, dopo aver lasciato la casa natale per sfuggire a un ambiente opprimente, decide dieci anni dopo di celebrare l’“anniversario” del proprio addio. Un gesto simbolico ma anche profondamente emotivo, attraverso cui riemergono i traumi familiari e soprattutto il rapporto spezzato con i genitori. La figura della madre – schiacciata, silenziosa, impotente – emerge come uno dei ritratti più intensi del romanzo. Non è solo una testimone passiva, ma un simbolo di ciò che il silenzio può causare.

Il romanzo riflette sul diritto individuale a interrompere i legami familiari quando questi diventano una prigione, un universo fatto di paura, costrizione e dolore.

Le parole di Andrea Bajani: “Contestare la versione ufficiale”

Durante la cerimonia finale al Ninfeo di Villa Giulia, condotta da Pino Strabioli, Bajani ha spiegato la sua visione della letteratura. “Serve a contestare la versione ufficiale, e in questo caso è quella del patriarcato. È importante che anche gli uomini lo facciano”.

L’autore, che vive da anni negli Usa dove insegna scrittura creativa alla Rice University di Houston, ha sottolineato la differenza tra la cultura statunitense e quella italiana: “Negli Usa è una nicchia per pochi. Il Premio Strega, invece, porta la letteratura nelle piazze”.

Gli altri finalisti e le polemiche

Al secondo posto si è classificata Elisabetta Rasy con Perduto è questo mare (Rizzoli) con 133 voti, seguita da Nadia Terranova (Quello che so di te, Guanda) con 117 voti. Poi Paolo Nori con Chiudo la porta e urlo (Mondadori, 99 voti) e Michele Ruol con Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa).

La serata è stata anche occasione per un omaggio a Pier Paolo Pasolini nel cinquantenario della sua scomparsa. Anna Foglietta ha portato sul palco il suo ricordo e ha concluso con un accorato appello: “Palestina libera”. Le letture dei testi in gara sono state affidate a Filippo Timi.

Non sono mancate le polemiche istituzionali: il Ministro della Cultura Alessandro Giuli non ha partecipato alla cerimonia, dichiarando di non aver ricevuto le copie dei libri in concorso. La risposta della Fondazione Bellonci è stata chiara: “I libri vengono inviati solo ai giurati. Il Ministro si è dimesso dalla giuria il giorno stesso della sua nomina”.

Andrea Bajani, un romanzo che lascia il segno

L’anniversario è molto più di un libro: è un manifesto letterario contro la narrazione dominante, un invito a riconoscere i limiti della famiglia tradizionale quando essa diventa un sistema di controllo e sofferenza. In sole cento pagine, Bajani lancia un messaggio universale: il diritto di vivere liberi da legami che feriscono.

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