Le relazioni commerciali tra Usa e Unione Europea tornano al centro della scena con la possibilità di un accordo sui dazi che potrebbe cambiare radicalmente gli equilibri globali. Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche europee, Bruxelles e Washington starebbero lavorando a una tariffa unica del 15% per risolvere le tensioni sorte durante l’amministrazione Trump, sul modello dell’intesa già siglata con il Giappone.
L’obiettivo è chiaro: evitare l’escalation commerciale e arrivare a una riduzione delle tariffe più elevate, soprattutto in settori chiave come quello automobilistico e aeronautico. Ma il tempo stringe: senza accordo entro il 7 agosto, scatteranno le contromisure europee.
Dazi Usa – Tariffa unica al 15% per riequilibrare i rapporti
Il nuovo schema di intesa tra Usa e Ue prevede l’introduzione di una tariffa doganale unica del 15%, con alcune esenzioni da definire e l’applicazione della clausola della Nazione più favorita (Mfn), che fissa in media al 4,8% i dazi reciproci. Tra le aperture più significative, Bruxelles riconosce alcuni standard tecnici statunitensi nel settore automotive, in cambio della riduzione del dazio Usa oggi al 25%.
Anche altri prodotti strategici, come quelli dell’industria aerospaziale, verrebbero esentati dai dazi reciproci. Ma la decisione finale spetterà a Donald Trump, che continua a minacciare dazi più alti se non si apriranno i mercati stranieri ai prodotti americani.
Dazi Usa – Bruxelles prepara 93 miliardi di contromisure
In assenza di un’intesa, l’Ue ha già predisposto un piano di contromisure che sarà sottoposto ai Paesi membri nei prossimi giorni. La Commissione europea ha unificato due elenchi di contro-dazi (uno da 21 miliardi e uno da 72), arrivando a un pacchetto da oltre 93 miliardi di euro. Queste misure entreranno in vigore non prima del 7 agosto. Ma il portavoce Olof Gill ha confermato che la preparazione è in fase avanzata: “La priorità resta il negoziato, ma siamo pronti a ogni scenario”.
Le pressioni degli Usa su Big Tech e farmaci
Secondo fonti vicine al negoziato, Washington starebbe facendo pressione su Bruxelles per escludere le aziende americane del settore Big Tech da alcuni regolamenti Ue, e per alleggerire le normative sui farmaci, settore considerato sensibile dagli Usa. La richiesta include anche la semplificazione regolatoria per favorire l’accesso al mercato europeo.
Trump: “Giappone pagherà dazi al 15% e investirà 550 miliardi”
In parallelo, Donald Trump ha annunciato un nuovo accordo commerciale con il Giappone, definendolo “forse il più importante mai fatto”. Il Giappone si impegna a pagare dazi al 15% e a investire 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Trump ha sottolineato l’apertura del mercato nipponico anche a settori tradizionalmente protetti come auto, camion, agricoltura e riso.
Nel frattempo, il premier giapponese Shigeru Ishiba ha annunciato che rassegnerà le dimissioni entro la fine di agosto, dopo la sconfitta elettorale del suo partito nelle recenti elezioni per la Camera dei Consiglieri.
Il Financial Times: “L’Ue sia dura con Trump”
Il quotidiano britannico Financial Times lancia un appello a Bruxelles: “Serve fermezza contro Trump”. Secondo l’editoriale, l’Ue non può più aspettare un accordo tradizionale e deve attivare lo strumento anti-coercizione, colpendo le aziende Usa anche con esclusioni dagli appalti pubblici, sospensioni normative e nuove tasse sui ricavi pubblicitari delle Big Tech.
Il messaggio è chiaro: “Trump non ha più la capacità di escalation di un tempo”, e l’Europa deve mostrare che il costo della guerra commerciale ricade anche sugli elettori americani.
Confesercenti: “Effetto dazi brucia già 5,7 miliardi di Pil”
L’incertezza sta già colpendo l’economia europea. Secondo Confesercenti, il clima di tensione ha causato una perdita stimata di 5,7 miliardi di euro di Pil rispetto alle previsioni iniziali per il 2025, con altri 2 miliardi a rischio nel secondo semestre. Se i dazi Usa al 30% verranno confermati, si rischiano nel 2026 una crescita zero, disoccupazione al 6,9% e una contrazione dei consumi da 10 miliardi di euro.