Raid campo profughi Gaza

Guerra Israele, raid su campo profughi a Gaza: cinque morti. Tre soldati IDF uccisi in un’esplosione nel nord della Striscia

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Written by Irene Vitturri

15 Luglio 2025

📍 Luogo: Gaza

La guerra tra Israele e Hamas continua a provocare vittime tra civili e militari. Le ultime notizie provenienti dalla Striscia di Gaza confermano l’intensificarsi delle operazioni belliche: almeno cinque civili sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano contro un’abitazione nel campo profughi di Shati, situato a ovest di Gaza City. I soccorritori locali hanno riferito di numerosi feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni.

Tre soldati israeliani morti nel nord della Striscia

Contemporaneamente, l’esercito israeliano ha confermato la morte di tre giovani soldati dell’IDF, di 21, 20 e 19 anni, coinvolti in una misteriosa esplosione mentre si trovavano all’interno di un carro armato a Jabalia, nel nord di Gaza. Un ufficiale è rimasto gravemente ferito. Inizialmente, le autorità militari avevano ipotizzato un attacco di Hamas con razzo anticarro, ma nelle ore successive è emersa una nuova ipotesi: l’esplosione potrebbe essere stata causata da un malfunzionamento interno al veicolo, forse un proiettile detonato accidentalmente nella torretta. L’esercito ha aperto un’indagine ufficiale per chiarire la dinamica.

Il grido dell’Europa: “Aiuti insufficienti a Gaza”

La situazione umanitaria continua a peggiorare. L’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha dichiarato che non si vedono “abbastanza aiuti entrare a Gaza”, puntando il dito contro la lentezza nell’applicazione degli accordi tra Israele e Ue. Anche il Ministro degli Esteri egizianoBadr Abdelatty, ha denunciato pubblicamente la situazione, definendola “una vergogna per tutti noi”. Abdelatty ha rivelato che ogni giorno muoiono oltre 100 civili nella Striscia, molti dei quali uccisi nel tentativo disperato di raggiungere i convogli umanitari.

Guterres (ONU): “Serve una soluzione a due Stati”

A rilanciare la proposta di una soluzione diplomatica stabile, è stato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha ribadito la necessità di avviare un processo serio per una soluzione a due Stati come unica via d’uscita dalla crisi. La comunità internazionale appare tuttavia divisa e incapace di esercitare una pressione efficace sulle parti in conflitto.

Violenza anche in Cisgiordania: troupe CNN aggredita dai coloni

Non solo Gaza. La tensione resta alta anche in Cisgiordania, dove il giornalista della CNN Jeremy Diamond ha denunciato che la sua troupe aggredita da coloni israeliani mentre documentava la morte di un giovane palestinese-americano nei pressi di Ramallah. “Il lunotto posteriore del nostro veicolo è stato distrutto, ma siamo riusciti a fuggire illesi”, ha scritto su X (ex Twitter). Lo stesso Diamond ha sottolineato come simili episodi siano “solo un frammento della realtà quotidiana che i palestinesi affrontano in Cisgiordania”.

Uno scenario sempre più drammatico

Mentre le ostilità continuano senza sosta, cresce l’indignazione internazionale per il numero crescente di vittime civili, l’impossibilità di garantire l’ingresso regolare degli aiuti umanitari e la violenza in aumento anche nelle aree circostanti. A Gaza, in Cisgiordania, come nelle sedi diplomatiche di Bruxelles e New York, si leva un’unica richiesta: fermare il conflitto prima che diventi irreversibile.

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