📍 Luogo: James Foley
Si è spento a 71 anni nella sua casa di Los Angeles James Foley, regista e sceneggiatore tra le figure più rispettate del cinema americano. A darne notizia è stato un suo rappresentante, che ha confermato che Foley combatteva da circa un anno contro un tumore al cervello.
Con una carriera iniziata negli anni ’80, Foley ha diretto film di culto come Americani, A distanza ravvicinata, Paura e ha lasciato il segno anche nel mondo delle serie TV, con il suo contributo a titoli come House of Cards, Billions, Wayward Pines e Twin Peaks.
Dagli esordi al successo: l’incontro con Hal Ashby e il legame con Madonna
Nato a Brooklyn, Foley si era formato alla University of Southern California (USC), dove ebbe un incontro decisivo con Hal Ashby, celebre regista di Harold e Maude. Ashby si mostrò interessato al lavoro di Foley durante una proiezione studentesca e lo incoraggiò a continuare. Il debutto arriva nel 1984 con Amare con rabbia, seguito da A distanza ravvicinata (1986), con Sean Penn e Christopher Walken. Il film, un intenso dramma familiare, fu impreziosito dalla colonna sonora Live to Tell cantata da Madonna, all’epoca moglie di Penn.
Con Madonna, Foley collaborò più volte, anche dirigendola in videoclip e nel film Who’s That Girl (1987), un esperimento che, pur accolto freddamente dal pubblico, rappresentò per lui una significativa esperienza artistica.
Il capolavoro Americani e i ritratti della fragilità maschile
Il punto più alto della sua carriera cinematografica è senza dubbio Americani (Glengarry Glen Ross, 1992), tratto dall’opera teatrale di David Mamet. Il film, oggi considerato un classico, si distingue per il cast stellare composto da Al Pacino, Jack Lemmon, Alec Baldwin, Ed Harris e Alan Arkin. Un ritratto tagliente del mondo delle vendite e della mascolinità tossica, Americani valse a Pacino una nomination all’Oscar e la vittoria del Golden Globe.
Tra noir, thriller e serie tv: uno stile personale e riconoscibile
Foley ha diretto anche film come Paura (1996), After Dark, My Sweet (1990), Perfect Stranger, The Corrupter, Confidence e The Chamber. Il suo cinema è sempre stato caratterizzato da toni cupi, personaggi tormentati e una visione lucida dell’animo umano.
Negli ultimi anni si era dedicato alla televisione, dirigendo 12 episodi di House of Cards e lavorando a serie come Billions, Wayward Pines, Hannibal e persino un episodio della storica Twin Peaks di David Lynch.
Ha anche diretto i due sequel della saga Cinquanta sfumature: Fifty Shades Darker e Fifty Shades Freed.
Il ricordo e l’eredità
James Foley lascia i fratelli Kevin (con la moglie Mary Anne Myers), Eileen e Jo Ann, e il nipote Quinn con la fidanzata Antea Kalinic. È stato preceduto nella morte dal fratello Gerald.
Con la sua scomparsa, il cinema perde una delle sue voci più discrete ma incisive, capace di raccontare l’ambiguità morale e la fragilità maschile con uno stile sobrio, elegante e penetrante.