L’eredità di Pippo Baudo continua a far discutere. A poche settimane dalla scomparsa del celebre conduttore, un nuovo capitolo si apre con la diffida legale che Dina Minna, storica segretaria e collaboratrice di Baudo, ha inviato a Katia Ricciarelli.
La soprano, ex moglie del presentatore, aveva rilasciato alcune dichiarazioni sugli appartamenti intestati e sul rapporto con il conduttore, lasciando intendere che la Minna avesse avuto un ruolo nelle decisioni di Baudo. Una ricostruzione respinta con fermezza dalla segretaria attraverso una lettera firmata dall’avvocato Jacopo Pensa, amico e difensore di Baudo, che chiarisce: «Era Pippo a non volerla più vedere».
Queste parole hanno riacceso i riflettori sul delicato rapporto tra il presentatore e la sua ex moglie, ma anche sulla figura centrale di Dina Minna negli ultimi anni di vita del conduttore.
Le accuse e la diffida
Secondo quanto emerso, Katia Ricciarelli avrebbe lamentato la gestione degli appartamenti e delle proprietà riconducibili al conduttore, insinuando che Dina Minna avesse avuto un ruolo diretto nella loro destinazione. Nelle sue dichiarazioni, la soprano ha anche sottolineato come la storica segretaria fosse sempre presente nelle scelte di Baudo, fino a diventare una sorta di “filtro” nei rapporti personali.
La risposta non si è fatta attendere. Nella diffida legale, l’avvocato Pensa ha messo in chiaro che ogni decisione spettava esclusivamente a Pippo Baudo e che Dina Minna si è limitata a seguire le indicazioni del conduttore. «I giudizi sull’eredità – si legge nella lettera – la soprano può tenerli per sé, perché la questione non la riguarda».
Il ruolo di Dina Minna negli ultimi anni
Dina Minna era molto più di una segretaria: negli ambienti televisivi era conosciuta come “Bau-Dina”, soprannome che testimoniava la sua influenza e la fiducia di cui godeva presso Pippo Baudo. Per decenni è stata accanto al conduttore, occupandosi della gestione della sua agenda, dei contatti e delle relazioni professionali e personali.
Il ruolo di Dina Minna nell’eredità di Pippo Baudo è centrale anche perché, nel testamento, Baudo le ha lasciato un lascito importante, pari a quello dei suoi figli. Una scelta che conferma l’affetto e la gratitudine verso una persona che lo ha accompagnato fino agli ultimi giorni di vita.
Al Campus Biomedico, dove Baudo ha trascorso le ultime ore, accanto a lui c’erano proprio Dina Minna e la figlia Tiziana, segno della vicinanza e del legame indissolubile costruito nel tempo.
Il rapporto con Katia Ricciarelli
Il matrimonio tra Pippo Baudo e Katia Ricciarelli è stato per anni al centro dell’attenzione mediatica. Le nozze, celebrate nel 1986, si sono concluse con la separazione nel 2004 e il divorzio nel 2007. Nonostante le dichiarazioni di affetto rilasciate in diverse occasioni, i rapporti negli ultimi anni erano praticamente inesistenti.
La diffida legale ribadisce proprio questo punto: la scelta di interrompere ogni contatto con la soprano non sarebbe stata influenzata da Dina Minna, ma una decisione personale di Pippo Baudo. Secondo l’avvocato Pensa, il conduttore aveva ridotto anche i rapporti con altri amici storici, tra cui Loretta Goggi, che aveva raccontato di non essere riuscita a sentirlo nell’ultimo anno.

L’eredità di Pippo Baudo e i lasciti
Il tema dell’eredità di Pippo Baudo resta al centro dell’attenzione. Con un patrimonio composto da beni immobili, diritti d’autore e disponibilità finanziarie, il conduttore ha disposto in maniera precisa la suddivisione dei suoi averi.
Oltre ai figli e alla famiglia, un ruolo rilevante è stato riconosciuto a Dina Minna. La scelta ha alimentato discussioni e malumori, ma conferma quanto Baudo considerasse la storica segretaria parte integrante della sua vita privata e professionale.
Il lascito a Dina Minna è stato pari a quello dei figli, una decisione che testimonia la fiducia e il legame profondo che li univa.
L’avvertimento in vista di Verissimo
La diffida indirizzata a Katia Ricciarelli non è casuale. Sabato 13 settembre è prevista la sua partecipazione a Verissimo, il talk show di Canale 5. L’avvocato Pensa ha invitato la soprano a «cambiare registro» e a non rilasciare dichiarazioni sull’eredità o su presunti ruoli di Dina Minna nelle scelte di Baudo.
In caso contrario, sono già annunciate nuove azioni legali. La tensione, dunque, resta alta, con il rischio che il confronto tra Ricciarelli e la cerchia vicina a Baudo si sposti dalle aule televisive a quelle dei tribunali.
Pippo Baudo eredità e immagine pubblica
Il caso della eredità di Pippo Baudo mette in luce anche un altro aspetto: la gestione dell’immagine pubblica di un uomo che ha fatto la storia della televisione italiana. Baudo non è stato solo un conduttore, ma un simbolo culturale, capace di attraversare decenni di intrattenimento e innovazione televisiva.
Le polemiche legate alla sua successione rischiano di offuscare il ricordo del personaggio, ma al tempo stesso dimostrano quanto fosse forte la sua influenza, non solo sul pubblico ma anche sulle persone che lo hanno accompagnato nella vita privata.
La centralità della segretaria nell’eredità
L’influenza di Dina Minna era tale da spingerla a filtrare telefonate e incontri, tanto da diventare l’unica persona in grado di gestire davvero l’agenda di Baudo. Una funzione che, con il tempo, è diventata insostituibile e che lo stesso conduttore ha riconosciuto nel suo testamento.
Il fatto che l’eredità di Pippo Baudo comprenda un lascito alla Minna pari a quello dei figli dimostra quanto lei fosse considerata parte della famiglia. Non solo una collaboratrice, ma una figura affettiva e di fiducia, legata a doppio filo al conduttore.
Le reazioni nel mondo dello spettacolo
Il mondo della televisione e dello spettacolo guarda con attenzione agli sviluppi di questa vicenda. Molti colleghi di Baudo hanno espresso stupore per le tensioni tra Ricciarelli e Dina Minna, ricordando invece la grande professionalità e il carattere riservato del conduttore.
La gestione dell’eredità di Pippo Baudo diventa così anche un tema mediatico, con il rischio che i retroscena personali prendano il sopravvento sul ricordo del suo straordinario contributo alla televisione italiana.
Un’eredità non solo economica
Al di là dei beni materiali e delle disposizioni testamentarie, l’eredità di Pippo Baudo è anche culturale. Con la sua carriera, lunga oltre sessant’anni, ha lanciato artisti, innovato format televisivi e creato un legame indissolubile con il pubblico italiano.
Il suo lascito più grande resta proprio l’impronta lasciata nella storia della televisione. Un patrimonio immateriale che sopravvive alle polemiche e che continuerà a influenzare le generazioni future.