La variante Covid Stratus è diventata dominante in Italia e sta riportando l’attenzione sulla pandemia, con un incremento dei contagi che ricorda i periodi più critici vissuti negli scorsi anni. Dopo mesi in cui il virus sembrava circolare con meno forza, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute mostrano un aumento dei casi, anche se contenuto rispetto ai picchi passati.
Secondo l’ultimo report, riferito alla settimana 21-27 agosto, i contagi sono passati da 1.091 a 1.391 in appena sette giorni. Un incremento che, pur senza destare allarmi immediati, segnala come il virus non sia affatto scomparso e continui a rappresentare un rischio, soprattutto per le categorie più fragili.
Come ha sottolineato Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Iss, il Sars-CoV-2 non ci ha mai abbandonato e, come accaduto negli anni precedenti, dopo il periodo estivo sta tornando a circolare di più.
Cos’è la variante Covid Stratus
La variante Covid Stratus, identificata anche come XFG, è frutto della ricombinazione di altre mutazioni e proviene dagli Stati Uniti, dove si è rapidamente diffusa prima di raggiungere l’Europa. Oggi è dominante anche in Italia, rappresentando oltre il 50% dei nuovi contagi.
La sua diffusione segue uno schema già osservato con altre varianti: dopo l’estate, con l’aumento degli spostamenti e dei contatti sociali, il virus trova terreno fertile per circolare. Stratus sembra avere una capacità di contagio superiore rispetto ad altre mutazioni recenti, ma non è associata, al momento, a un aumento della gravità dei casi.
Il vero elemento di novità riguarda i sintomi, che riportano indietro alle prime fasi della pandemia.
I sintomi della variante Covid Stratus
Con la variante Covid Stratus stanno tornando i sintomi più noti della prima ondata del virus. Molti pazienti positivi riferiscono la perdita improvvisa di olfatto e gusto, segno che il virus predilige nuovamente queste vie di ingresso, compromettendo momentaneamente la capacità di trasmettere al cervello gli stimoli sensoriali.
Accanto a questo, rimangono i classici sintomi:
- febbre, anche elevata;
- tosse e difficoltà respiratorie;
- malessere generale;
- dolori muscolari.
Questi segnali distinguono la variante Covid Stratus dall’influenza stagionale, che invece tende a manifestarsi con dolori articolari, mal di gola e raffreddore. Tuttavia, la sovrapposizione dei sintomi rende difficile la diagnosi senza un tampone.
Come distinguere la variante Covid Stratus dall’influenza
Uno dei punti cruciali per la stagione autunnale sarà distinguere la variante Covid Stratus dall’influenza. Entrambe le malattie si presentano con febbre e sintomi respiratori, ma ci sono alcune differenze utili:
- la perdita di olfatto e gusto è molto più comune con Stratus;
- l’influenza provoca spesso raffreddore e congestione nasale, meno frequenti con il Covid;
- la durata dei sintomi da Covid tende ad essere maggiore rispetto all’influenza stagionale.
In ogni caso, il tampone resta l’unico strumento affidabile per una diagnosi corretta.
Il rischio per gli anziani e i fragili
La variante Covid Stratus desta preoccupazione soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di altre patologie. I dati mostrano che gli over 80 con comorbidità sono i più colpiti da ricoveri e complicazioni.
Nonostante l’aumento dei casi, la situazione non è ancora paragonabile ai momenti più critici della pandemia. Tuttavia, senza adeguate misure di prevenzione, il rischio è che i numeri possano crescere in maniera significativa nelle prossime settimane, in coincidenza con l’arrivo del freddo e la ripresa delle attività scolastiche e lavorative.
L’importanza della vaccinazione
Uno degli elementi evidenziati dagli esperti è il calo della copertura vaccinale. Con il passare del tempo, molti cittadini hanno perso lo scudo immunitario fornito dalle precedenti dosi, sia per il trascorrere dei mesi sia per la diminuzione dei contagi che ha ridotto l’esposizione al virus.
Mauro Pistello invita le autorità sanitarie a promuovere una forte campagna vaccinale autunnale, che includa sia l’antinfluenzale sia l’anti-Covid. La vaccinazione contro la variante Covid Stratus è particolarmente raccomandata per le persone sopra i 60-70 anni e per i soggetti vulnerabili.
La doppia vaccinazione, spiegano gli esperti, è sicura ed efficace, e rappresenta il modo migliore per affrontare la stagione autunnale e invernale riducendo il rischio di complicazioni.
Obbligo vaccinale e polemiche
Negli ultimi mesi si è acceso il dibattito sulla possibilità di reintrodurre obblighi vaccinali, ma al momento questa ipotesi sembra lontana. Come ha spiegato Pistello, non ci sono le condizioni per pensare a un obbligo generalizzato.
L’obiettivo principale resta quello di mantenere alta la copertura vaccinale, evitando focolai e proteggendo le fasce più deboli della popolazione. La sfida, quindi, è tutta comunicativa: convincere i cittadini dell’importanza della vaccinazione e della prevenzione, senza ricorrere a imposizioni che potrebbero generare ulteriori tensioni sociali.
Le raccomandazioni per la popolazione
Per difendersi dalla variante Covid Stratus, gli esperti consigliano alcune semplici precauzioni:
- vaccinarsi contro il Covid e l’influenza;
- evitare luoghi affollati se si hanno sintomi respiratori;
- indossare la mascherina in caso di raffreddore, tosse o contatti con soggetti fragili;
- mantenere una corretta igiene delle mani;
- arieggiare gli ambienti chiusi.
Queste misure, già adottate durante la pandemia, restano valide e utili anche oggi, soprattutto per proteggere le persone più a rischio.
Il ruolo dell’Oms e il quadro internazionale
La variante Covid Stratus non riguarda solo l’Italia. L’Organizzazione mondiale della sanità ha segnalato un aumento dei casi in diversi Paesi europei, tra cui Grecia, Irlanda, Romania e Francia.
Questo scenario conferma che il virus continua a evolversi e a circolare, anche se con intensità minore rispetto alle prime ondate. La cooperazione internazionale resta quindi fondamentale per monitorare le varianti, aggiornare i vaccini e prevenire nuove ondate pandemiche.
Cosa aspettarsi per l’autunno
L’arrivo dell’autunno segnerà un banco di prova per la gestione della variante Covid Stratus. Con il ritorno a scuola e la ripresa delle attività lavorative, la circolazione del virus potrebbe intensificarsi.
Gli esperti non parlano di allarme, ma di attenzione. Se le campagne vaccinali saranno efficaci e la popolazione adotterà comportamenti responsabili, la situazione potrà rimanere sotto controllo. Diversamente, il rischio è quello di un aumento dei ricoveri e di una pressione maggiore sugli ospedali.