Pippo Baudo è morto a Roma all’età di 89 anni: si è spento serenamente al Campus Biomedico, lasciando un’eredità indelebile nella storia della televisione italiana.
È morto a Roma, all’età di 89 anni, Pippo Baudo. Simbolo intramontabile della televisione italiana, ha condotto tredici Festival di Sanremo e numerosi programmi diventati veri e propri cult. A confermare la notizia è stato l’amico e storico legale Giorgio Assumma. Baudo si è spento serenamente al Campus Biomedico, circondato dall’affetto dei suoi cari.
Pippo Baudo è morto: la fine di un’era della televisione
Il decesso di Pippo Baudo rappresenta la chiusura di un capitolo fondamentale della cultura televisiva italiana. L’ultima sua apparizione pubblica risaliva alla festa per i 90 anni di Pierfrancesco Pingitore, dove era stato fotografato in sedia a rotelle ma con il sorriso di sempre. A febbraio, invece, era apparso in una foto social accanto a Tullio Solenghi e Massimo Lopez.
Le origini: da Militello a Roma per inseguire un sogno
Nato il 7 giugno 1936 a Militello in Val di Catania, Pippo Baudo si era laureato in giurisprudenza ma fin da giovane aveva coltivato la passione per lo spettacolo. Trasferitosi a Roma, conquistò il pubblico con il programma “Settevoci” tra il 1966 e il 1970. Da lì in poi, la sua carriera fu un crescendo inarrestabile.
Pippo Baudo e il successo con Sanremo e Domenica In
La consacrazione arrivò con la conduzione di “Canzonissima”, “Fantastico”, “Serata d’onore” e soprattutto “Domenica In”. Ma è con il Festival di Sanremo che Baudo ha scritto la storia: tredici edizioni, molte delle quali passate alla leggenda, lo consacrarono come il re della kermesse musicale italiana.
Direttore artistico, innovatore, talent scout
Tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90, Baudo fu anche direttore artistico di Canale 5 e della Rai, oltre che presidente del Teatro Stabile di Catania. Il suo fiuto per i talenti fu proverbiale: da Fiorello a Andrea Bocelli, da Lorella Cuccarini a Beppe Fiorello, tantissimi devono a lui le prime luci della ribalta.
Teatro, varietà e impegno culturale
Oltre alla televisione, Pippo Baudo si cimentò anche con il teatro. Nel musical “L’uomo che inventò la televisione”, Baudo giocò ironicamente sul suo ruolo iconico nel mondo dello spettacolo. Negli anni Duemila condusse programmi come “Novecento” e “Il viaggio”, confermando la sua poliedricità.
L’autobiografia e il titolo di Cavaliere di Gran Croce
Nel 2018 raccontò la sua carriera nel libro autobiografico “Ecco a voi. Una storia italiana”. Nel 2021, il Presidente della Repubblica lo insignì del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, riconoscimento massimo per il suo contributo al Paese.
Una morte serena, circondato dagli affetti
Pippo Baudo si è spento serenamente al Campus Biomedico di Roma. Accanto a lui, le persone a lui più care. L’Italia intera piange oggi uno dei suoi più grandi protagonisti dello spettacolo.
L’eredità umana e professionale
Oltre ai numeri record, Pippo Baudo lascia un’impronta culturale profonda. La sua professionalità, la sua empatia e la capacità di valorizzare gli altri resteranno per sempre nella memoria collettiva. Un gigante buono della tv, che ha saputo parlare al cuore degli italiani per oltre mezzo secolo.