📍 Luogo: Iran
Una nuova e drammatica escalation nel conflitto mediorientale. La notte scorsa, Israele ha lanciato un attacco su vasta scala contro l’Iran, colpendo numerosi obiettivi strategici nella capitale Teheran e in altre località. Tra i bersagli, siti militari e nucleari, causando almeno 78 vittime secondo fonti locali. Le esplosioni, molto violente, sono state udite in tutta la città, con particolari segnalazioni nelle zone orientali e occidentali della metropoli iraniana.
Il governo israeliano ha definito l’operazione una risposta necessaria per fermare una minaccia esistenziale. «Abbiamo agito per difendere il nostro popolo», ha dichiarato l’ambasciatore di Israele all’ONU, Danny Danon, aggiungendo che l’azione è stata «calcolata e basata su chiare informazioni di intelligence».
I Pasdaran annunciano ritorsioni: «Apriremo le porte dell’inferno»
In Iran, il nuovo comandante dei Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran) ha lanciato un messaggio inquietante: «Apriremo le porte dell’inferno». Secondo quanto riportato da Teheran, la risposta sarà “durissima e senza precedenti”. Il clima è tesissimo, e nelle ultime ore sono ripresi gli attacchi israeliani su più aree del territorio iraniano, inclusa la base aerea di Nojeh, nella città di Hamedan, dove è stata registrata una forte esplosione.
Trump: «Sapevamo cosa stava accadendo»
In un’intervista rilasciata al Wall Street Journal e a Reuters, Donald Trump ha confermato che gli Stati Uniti erano a conoscenza dell’imminente attacco: «Non è stato un preavviso, ma sapevamo cosa stava succedendo». Ha poi aggiunto di non temere una guerra regionale, anche se l’ex presidente ha dichiarato che due mesi fa aveva lanciato un ultimatum di 60 giorni all’Iran per trovare un accordo.
Condanna dall’Iraq e preoccupazione dell’Europa
L’Iraq ha protestato formalmente per la violazione del proprio spazio aereo utilizzato da Israele per compiere gli attacchi contro l’Iran. Il ministero degli Esteri di Baghdad ha presentato un reclamo al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, definendo l’azione una «flagrante violazione della sovranità».
Anche l’Unione Europea ha espresso forte preoccupazione. Il premier britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno lanciato un appello congiunto a «evitare ogni ulteriore escalation», sottolineando i rischi per la stabilità della regione.
Israele chiude tutte le ambasciate nel mondo
Il governo israeliano ha annunciato la chiusura temporanea di tutte le missioni diplomatiche nel mondo e la sospensione dei servizi consolari, raccomandando ai cittadini israeliani all’estero di comunicare la propria posizione per eventuali operazioni di emergenza. La misura ricorda quella adottata dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
L’ambasciatore Peled: «Difendiamo anche l’Europa»
In un briefing a Roma, l’ambasciatore israeliano Jonathan Peled ha dichiarato che l’attacco all’Iran è servito non solo a difendere Israele, ma anche l’Europa. «L’Iran ha missili che possono raggiungere Roma, Parigi e Londra. Non è più una minaccia remota», ha sottolineato Peled. Ha poi accusato Teheran di progettare una nuova invasione del territorio israeliano, simile a quella del 7 ottobre, grazie a milizie armate provenienti da Siria, Iraq e altri Paesi.
Erdogan: «Netanyahu minaccia la stabilità globale»
Dura la reazione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha definito l’azione israeliana «illegale e aggressiva». Ha accusato il premier Benjamin Netanyahu di voler trascinare il mondo nel caos e ha invitato la comunità internazionale a fermare quella che ha definito «una minaccia per la stabilità globale».