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Israele e Siria, intesa sul cessate il fuoco: accordo firmato con i Paesi vicini. Trump: “Presto liberi altri 10 ostaggi”

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Written by Irene Vitturri

19 Luglio 2025

📍 Luogo: Israele

C’è un primo, significativo passo verso la fine delle ostilità tra Israele e Siria: le due nazioni hanno infatti raggiunto un’intesa per un cessate il fuoco, firmata anche da Turchia, Giordania e altri Paesi della regione. Lo ha annunciato nelle scorse ore l’ambasciatore americano in Turchia, Tom Barrack, sottolineando come l’accordo punti alla pacificazione interna e al dialogo tra le minoranze coinvolte nei recenti scontri.

La situazione resta comunque drammatica: secondo dati dell’Onuoltre 80.000 persone sono state sfollate nel sud della Siria a causa delle violenze settarie esplose la scorsa settimana. L’Osservatorio siriano per i diritti umanisegnala un bilancio ancora più drammatico: 718 morti nella provincia drusa di Sweida, teatro di durissimi scontri.

Trump: “A breve saranno liberati altri 10 ostaggi da Gaza”

Sul fronte mediorientale, anche Donald Trump è tornato a parlare. Durante una cena privata con esponenti del Partito Repubblicano, l’ex presidente ha annunciato che “a breve saranno rilasciati altri 10 ostaggi” attualmente trattenuti nella Striscia di Gaza. “Abbiamo recuperato la maggior parte degli ostaggi – ha dichiarato – e spero che la guerra finisca presto”. L’annuncio segue il rilascio di altri prigionieri avvenuto nei giorni scorsi.

L’accordo per il cessate il fuoco tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente siriano Ahmad al-Chareh, ha visto anche l’intervento del segretario di Stato americano Marco Rubio, a testimonianza dell’interesse degli USA a porre fine a un conflitto che minaccia di espandersi.

Appello alla pace: “Costruire una nuova identità siriana”

L’ambasciatore Barrack ha sottolineato come sia giunto il momento di unire drusi, sunniti, beduini e le altre minoranze in un processo di ricostruzione identitaria e pacifica per la Siria: “Invitiamo tutti a deporre le armi e costruire insieme un’identità siriana nuova, in pace e prosperità con i suoi vicini”.

Un messaggio chiaro, che cerca di contrastare le tensioni etniche e religiose che da anni devastano la regione.

Papa Leone XIV chiama Netanyahu: condanna per l’attacco alla chiesa a Gaza

Intanto, la Santa Sede ha reso nota una telefonata del Papa Leone XIV al premier Netanyahu, avvenuta in seguito a un raid israeliano che ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Durante la conversazione, il pontefice ha rinnovato il suo appello per il cessate il fuoco e per una ripresa dei negoziati tra le parti in conflitto.

L’episodio ha suscitato grande indignazione a livello internazionale e ha rappresentato un ulteriore momento critico in un conflitto che sembra ancora lontano da una conclusione definitiva.

Raid a Gaza: almeno 12 morti vicino a un centro di aiuti

Secondo quanto riportato da Al Jazeeraalmeno 12 persone sarebbero rimaste uccise oggi in un attacco aereo israeliano avvenuto nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Decine i feriti. Il raid ha colpito una delle poche strutture rimaste attive per l’assistenza umanitaria, aggravando ulteriormente la già tragica condizione della popolazione civile.

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