Una scoperta straordinaria, e al tempo stesso inquietante, arriva dalla Campania, precisamente da Caposele, un piccolo comune in provincia di Avellino. Qui, grazie a una capillare campagna di screening genetico-clinico, è stata individuata una nuova mutazione del gene Lmna, battezzata c.208del, mai descritta prima dalla comunità scientifica. La sua particolarità? È fortemente associata a gravi anomalie cardiache e, in molti casi, alla morte improvvisa, spesso senza sintomi premonitori.
Due anni di ricerche su oltre 230 abitanti
La scoperta è il frutto di un lavoro durato oltre due anni, avviato nel 2022 e concluso nel giugno 2024, grazie all’intuizione del cardiologo Simone Sala dell’IRCCS San Raffaele di Milano. Tutto è cominciato con la paziente zero, una giovane donna che si era rivolta al medico per alterazioni del ritmo cardiaco. A preoccupare, però, era il racconto di numerosi casi di morte improvvisa in famiglia, spesso avvenuti in soggetti giovani e apparentemente sani.
Sospettando una laminopatia, malattia causata da mutazioni del gene Lmna, il cardiologo ha avviato una serie di indagini genetiche che hanno confermato la sua intuizione. La paziente presentava una mutazione mai identificata, la c.208del. Da qui è partito un programma di screening che ha coinvolto 234 abitanti collegati a un unico albero genealogico, risalente a un antenato vissuto nel 1689.
Il 12,8% dei soggetti esaminati è portatore della mutazione
I risultati sono stati sorprendenti: 30 persone, pari al 12,8% del campione, sono risultate portatrici della mutazione c.208del. Di queste, il 100% presentava anomalie cardiache, spesso sconosciute fino a quel momento. Inoltre, il 43% mostrava segni di coinvolgimento neuromuscolare come debolezza muscolare e difficoltà motorie.
In alcuni casi, la diagnosi precoce ha salvato delle vite, rendendo possibile l’impianto di defibrillatori o l’avvio di percorsi per il trapianto di cuore.
Un progetto unico nel Sud Italia
Il progetto è stato coordinato da un team multidisciplinare composto da genetisti, cardiologi e neurologi del San Raffaele, tra cui Stefano Previtali e Chiara Di Resta, in stretta collaborazione con la comunità di Caposele. Un secondo paziente, anche lui affetto da aritmie, ha contribuito alla ricostruzione digitale dell’intero albero genealogico, tracciando quasi 3mila soggetti grazie a documenti parrocchiali e fonti storiche locali.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale ha rappresentato un ulteriore passo avanti. Un algoritmo è stato impiegato per predire la presenza della mutazione con un’accuratezza del 90%, analizzando dati biometrici, ECG ed ecocardiogrammi.
Perché c.208del è così pericolosa
La mutazione c.208del consiste nella delezione di una singola base del DNA, che compromette la sintesi della proteina laminina, fondamentale per la struttura del nucleo cellulare. Questo provoca cardiomiopatie dilatative, alterazioni nella trasmissione degli impulsi elettrici del cuore e, quindi, gravi aritmie.
Le manifestazioni cliniche possono iniziare in modo silenzioso e peggiorare rapidamente. Ecco perché la diagnosi precoce è fondamentale. Secondo gli esperti, la mutazione può essere trasmessa con un solo gene alterato(trasmissione autosomica dominante), motivo per cui è cruciale individuare tutti i portatori, anche asintomatici.
Una scoperta che può salvare vite
Il caso della paziente zero è emblematico: grazie alla diagnosi precoce, le è stato impiantato un defibrillatore che si è attivato poche settimane dopo, salvandole la vita durante un arresto cardiaco. «La risposta della comunità di Caposele è stata straordinaria – spiegano dall’IRCCS – oltre il 90% delle persone contattate ha aderito volontariamente allo screening».
La mutazione genetica c.208del potrebbe rappresentare un fattore di rischio ereditario molto diffuso nel territorio. Ma grazie alla scienza e alla collaborazione di una piccola comunità, oggi è possibile prevenirne gli effetti più tragici.