📍 Luogo: Garlasco
Diciotto anni dopo il delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella sua casa di Garlasco, la Procura di Pavia, guidata da Fabio Napoleone, rimescola le carte del caso con una ricostruzione completamente diversa da quella stabilita nelle sentenze definitive che hanno portato alla condanna di Alberto Stasi. Secondo la nuova ipotesi investigativa, Chiara non aperto la porta a una persona conosciuta: sorpresa e aggredita mentre tentava disperatamente di chiedere aiuto al telefono.
Un elemento centrale della nuova teoria riguarda proprio il telefono fisso di casa Poggi. Sulla cornetta sono stati individuati schizzi di sangue, compatibili con un colpo inferto proprio in quel punto. Un’analisi dettagliata del sangue sotto la cornetta evidenzia un angolo di incidenza di 19 gradi, che escluderebbe la semplice caduta del sangue dalla fessura tra cornetta e base. Il telefono, secondo la Procura, sarebbe stato rimesso a posto dall’assassino, dopo aver colpito la vittima per impedirle di lanciare l’allarme.
Dna sulle unghie e nella bocca di Chiara Poggi: chi è “Ignoto 3”?
Altro elemento cruciale sono i tracce di Dna maschile ritrovate sotto le unghie di Chiara e nel tampone oraleeffettuato sulla vittima. Se non si tratta di contaminazione da parte di un tecnico, come ipotizzato in passato, quel Dna rappresenterebbe la presenza di almeno un secondo uomo sulla scena del delitto.
Gli inquirenti parlano ora di un tentativo della ragazza di difendersi: secondo la nuova dinamica, Chiara avrebbe morso uno dei suoi aggressori, forse mentre cercava di fuggire verso l’ingresso di casa, dove sarebbe poi stata colpita nuovamente e gettata giù per le scale. A complicare la scena, la presenza di schizzi di sangue vicino agli ultimi gradini, che fanno ipotizzare ulteriori colpi inferti in quel punto, e non solo una caduta.
La pista della “comitiva parallela”: Andrea Sempio di nuovo nel mirino
Il nome di Andrea Sempio, amico della vittima, torna con forza nel fascicolo della Procura. Nonostante sia stato archiviato due volte, Sempio è nuovamente indagato per concorso in omicidio. La Procura punta ora su una “comitiva parallela” rispetto a quella ufficiale di amici noti all’epoca. Da questo gruppo, emergerebbe la figura di “Ignoto 3”, il cui Dna potrebbe combaciare con quello rilevato nella bocca di Chiara.
Tra i nomi che ricompaiono c’è anche quello di Michele Bertani, amico di Sempio e suicidatosi alcuni anni fa. La sua presenza nel nuovo impianto accusatorio resta vaga, ma potrebbe essere legata a rapporti extracircolari rispetto al gruppo storico. I nomi di Mattia Capra, Alessandro Biasibetti e Roberto Freddi sono esclusi: non sono sospettati, ma saranno comunque riascoltati.
Tante ipotesi, poche certezze: la Procura prova a riaprire il caso
La nuova ipotesi investigativa apre scenari inquietanti: due armi del delitto (una tagliente, una contundente), tracce sulle pareti, la ricostruzione di un’aggressione feroce e improvvisa. Tuttavia, al momento, non ci sono ancora prove definitive che possano giustificare la riapertura formale del caso. Le analisi dei RIS e i prossimi interrogatori potrebbero fornire elementi decisivi.
Resta da capire se queste nuove piste porteranno a ribaltare il verdetto su uno dei casi di cronaca nera più controversi e discussi degli ultimi decenni in Italia.