📍 Luogo: Roma
Era attesa per oggi la sentenza nel processo a carico di Ciro Grillo e dei suoi tre amici, accusati di violenza sessuale di gruppo. Ma l’udienza è stata sospesa a causa di un dramma che ha colpito il presidente del collegio giudicante, Marco Contu.
Il figlio del magistrato, 22 anni, è morto la scorsa notte a Roma dopo essere stato investito da un convoglio della metro B alla fermata San Paolo. Secondo le prime indagini della polizia, tra le ipotesi c’è anche quella di un gesto volontario.
L’udienza sospesa
Questa mattina erano previste le ultime controrepliche della difesa e subito dopo il collegio si sarebbe dovuto ritirare in camera di consiglio per emettere la sentenza. La Procura aveva chiesto 9 anni di reclusione per gli imputati Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta.
La tragedia ha però reso impossibile la prosecuzione dell’udienza. «Purtroppo avete appreso la notizia, ora bisogna cercare di trovare una soluzione», ha spiegato la giudice a latere Marcella Pinna.
Il dolore del magistrato e la reazione degli avvocati
La notizia della morte del figlio ha travolto il presidente Contu. «Questa è una tragedia immane – ha dichiarato l’avvocato Alessandro Vaccaro, legale di uno degli imputati –. In momenti così tutto il resto passa in secondo piano. Quale serenità può avere chi deve affrontare la perdita di un figlio? Nessuna».
Anche gli altri legali hanno espresso vicinanza al magistrato, sottolineando che «oltre a essere professionisti, siamo esseri umani» e che non sarebbe stato possibile discutere di un processo in una simile situazione.
La polemica sul rinvio immediato
In aula si è registrata anche una polemica. La giudice a latere aveva ipotizzato il rinvio dell’udienza già a domani, ma gli avvocati si sono opposti ritenendo «inaccettabile» che un padre, appena colpito da un lutto così devastante, potesse presentarsi in aula.
La presidente del Tribunale facente funzione, Caterina Interlandi, ha poi smentito di aver mai dato indicazioni in questo senso, dichiarando: «Non ero presente in udienza, non faccio parte del collegio. Non cercate polemiche inutili».
La nuova data della sentenza
Il processo riprenderà il 22 settembre, con la possibile applicazione di un nuovo giudice a latere, Alessandro Cossu, in arrivo da Asti. «Il 22 faremo quello che avremmo dovuto fare oggi, sperando che nel frattempo il presidente si sia ripreso», ha aggiunto l’avvocato Vaccaro.
Un rinvio inevitabile, segnato da un dramma umano che ha scosso non solo il mondo giudiziario, ma anche l’opinione pubblica.