Omicidio Chiara Poggi

Garlasco, esclusa l’ipotesi dei due killer: «Un solo assassino ha ucciso Chiara Poggi»

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Written by Redazione

16 Settembre 2025

📍 Luogo: Garlasco

Garlasco, 16 settembre 2025 – L’ultima consulenza richiesta dalla Procura di Pavia nel nuovo filone investigativo sul Delitto di Garlasco 2025 fa emergere elementi che escludono la presenza di due assassini nella notte dell’omicidio di Chiara Poggi. Dai primi risultati della Bloodstain Pattern Analysis (BPA) e dai rilievi nel villino di via Pascoli, risulta che molte tracce di sangue, precedentemente considerate controverse, sono compatibili solo con la presenza della vittima.

È forte la novità: la relazione preliminare indica che le impronte e le tracce ematiche non mostrano evidenze che confermino la teoria di più aggressori. Questo non significa che il caso sia chiuso, ma rappresenta un punto di svolta nei tentativi di chiarire la dinamica del 13 agosto 2007.

Chiara Poggi: il quadro giuridico

Chiara Poggi fu trovata senza vita nella villetta di famiglia a Garlasco, in provincia di Pavia, il 13 agosto 2007. Il fidanzato all’epoca, Alberto Stasi, è stato condannato definitivamente a 16 anni per il delitto. Nel corso degli anni, sono emerse successive revisioni, nuove analisi e l’iscrizione nel registro degli indagati del giovane Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.

Il nuovo percorso investigativo punta a riesaminare le prove con tecniche più moderne, in particolare analisi genetiche, impronte digitali e tracce ematiche che potrebbero far luce su elementi fino ad ora incerti.

Le novità della Bloodstain Pattern Analysis

La BPA è una metodologia che, dalle macchie di sangue, ricava informazioni sulle modalità dell’evento: posizione della fonte, direzione, forza dell’impatto, sequenza del sangue fuoriuscito.

Nel caso di Garlasco, l’esperto del RIS di Cagliari ha esaminato le macchie rinvenute sulle scale, sul tappetino del bagno, sulle superfici vicino ai luoghi principali del delitto. I risultati preliminari mostrano che il tipo di distribuzione delle tracce è compatibile con la presenza di un solo aggressore.

Questa conclusione getta nuovo dubbio sull’ipotesi che almeno due persone abbiano partecipato materialmente all’omicidio.

Impronte parziali e tracce papillari

Durante l’incidente probatorio, sono state fotografate e repertate otto impronte parziali trovate nei sacchetti dei cereali e nella spazzatura. Sei sono sul sacchettino con dentro i cereali, due su quello della spazzatura.

La documentazione fotografica è ora all’attenzione degli esperti, ma la difficoltà maggiore consiste nel definire se queste impronte siano leggibili a sufficienza per essere comparate con quelle note dei sospettati. Alcuni periti avvertono che la qualità delle tracce potrebbe rendere il risultato inconcludente.

I risultati degli esami ematici e il sangue sul tappetino e sulle scale

I nuovi accertamenti confermano che il sangue rinvenuto sul tappetino del bagno e su alcuni gradini delle scale appartiene esclusivamente a Chiara Poggi. Non sarebbero emersi profili genetici maschili utili su quelle superfici.

In particolare, non è stato confermato che vi siano tracce di sangue di altre persone che possano far pensare a coinvolgimenti fisici diretti di altri individui oltre a quello già condannato.

Le impronte indistinte e le tracce genetiche sotto le unghie

Il reperto più fragile rimane quello sotto le unghie della vittima, dove in passato sono emersi profili genetici incompleti o degradati. La nuova indagine mira a capire se uno di quei profili possa essere attribuibile ad Andrea Sempio, ma al momento non ci sono conferme definitive.

Le difese contestano che la quantità di materiale sia sufficiente per confronto attendibile. Anche l’impronta numero 10, posta sulla porta d’ingresso interna, non mostra DNA utile finora.

Cosa cambia per gli indagati

Alla luce di queste analisi, la Procura continua a ipotizzare che Andrea Sempio abbia concorso nel delitto, ma la teoria della presenza di più aggressori perde terreno.

Alberto Stasi rimane l’unico condannato in primo piano, mentre la posizione di Sempio è oggetto di verifiche, ma senza evidenze che finora colleghino in maniera definitiva il suo profilo biologico a tracce esterne alla vittima.

Tempistiche e prossimi passi

È atteso un aggiornamento ufficiale dopo la prossima udienza. La giustizia dovrà decidere se riconoscere utili queste nuove consulenze, se ammettere nuovi strumenti di indagine, e se richiedere nuovi esami genetici.

Tra le date centrali c’è quella fissata dalla gip di Pavia per il 26 settembre, quando le parti valuteranno la richiesta di proroga dell’incidente probatorio e la piena produttività delle analisi delle tracce ematiche e delle impronte.

Implicazioni per il caso

Un risultato che confermasse definitivamente un solo assassino avrebbe impatti notevoli: potrebbe rafforzare la posizione della parte civile nel chiedere certezze investigative, potrebbe ridurre le basi argomentative per ipotesi di concorso materiale di più persone, potrebbe rimodellare il racconto giudiziario della dinamica del delitto, concentrando l’azione su responsabilità individuali precise.

Il valore simbolico e la memoria

Per la comunità di Garlasco, per la famiglia Poggi e per chi da anni segue il caso, queste nuove analisi sono molto più che tecnicismi giudiziari: rappresentano la speranza di verità.

Chiara Poggi è diventata simbolo delle ferite non risanate della giustizia italiana, di come passato e presente possano combaciare solo se con metodi rigorosi e trasparenti.

Il caso nella storia giudiziaria italiana

Il delitto di Garlasco è uno dei casi più radicati nella memoria collettiva italiana. Il processo, la sentenza definitiva contro Stasi, i depistaggi e le riprese delle indagini nel corso degli anni hanno fatto del caso un paradigma di come la scienza forense, l’opinione pubblica e la giustizia si intrecciano.

Ora, con il nuovo filone del Delitto di Garlasco 2025, siamo in una fase nuova: non solo revisione, ma applicazione di nuove analisi e tecnologie che possono fare la differenza.

Le sfide tecniche e critiche procedurali

Le difficoltà non mancano: reperti vecchi, degradati, magari contaminati; qualità delle impronte parziali che spesso non è sufficiente per comparazioni; questioni processuali sull’ammissione delle analisi e sul rispetto dei termini per la difesa; il rischio che elementi ormai antichi non possano più produrre risultati giudiziari vincolanti.

Un solo assassino? Le ipotesi che restano vive

Sebbene l’analisi delle tracce ematiche spinga verso l’ipotesi di un solo aggressore, restano ipotesi ancora dibattute: che il profilo genetico sotto le unghie contenga tracce di altri soggetti ma degradate; che impronte marginali o residui finora non analizzati possano dare elementi aggiuntivi; che possano emergere nuovi testimoni, nuove tracce con tecnologie ancora più avanzate; che alcune parti del fascicolo restino coperte dalle difese o incomplete nel reperimento delle prove.

Delitto di Garlasco 2025: il bilancio provvisorio

Al momento, le nuove analisi confermano che le tracce di sangue sul tappetino e sulle scale sono solo della vittima, escludono con le informazioni disponibili l’ipotesi di molti aggressori materiali, pongono sotto esame la posizione di Andrea Sempio ma senza conferme biologiche complete, mantengono centrale la sentenza contro Stasi ma aprono spazi per richieste difensive e verifiche tecniche.

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