📍 Luogo: Melito Porto Salvo
Una tragedia che lascia sgomenti si è consumata la mattina dell’11 settembre 2025 lungo la costa di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria). Una donna di 39 anni è deceduta mentre si trovava in mare per un bagno. Secondo la prima ricostruzione, era con il fidanzato quando è stata colta da un malore improvviso che le ha impedito di tornare a riva. Nonostante l’intervento rapido del 118, i medici non sono riusciti a salvarla.
I soccorsi e l’allarme
L’allarme è scattato immediatamente. Subito dopo che la donna ha mostrato segni di difficoltà in acqua, testimoni presenti hanno avvertito il fidanzato, che a sua volta ha richiesto aiuto. I bagnanti e la guardia costiera sono intervenuti per tentare i primi soccorsi in attesa dei paramedici. Purtroppo, ogni sforzo è stato vano.
Le indagini sulle cause del decesso
Le autorità competenti hanno avviato gli accertamenti necessari. La Procura ha disposto l’esame medico-legale per fare chiarezza sulle cause del malore: si valuta se siano intervenuti fattori esterni come la temperatura del mare, correnti, stato fisico della vittima, o possibili condizioni pregresse non note. Anche le condizioni del mare al momento del bagno saranno oggetto di verifica, come anche la rapidità e modalità dell’intervento di soccorso.
Dinamica e contesto
La donna si trovava insieme al fidanzato, ciò fa pensare che non fosse sola. Il malore in acqua può essere scaturito da diversi fattori: un improvviso calo fisico, magari per un problema cardiovascolare, oppure un attimo di panico, crampo, o shock termico. Non è raro che situazioni in mare, specie con acqua fredda o correnti, possano accelerare condizioni mediche latenti.
Il luogo è la costa reggina, zona frequentata per il mare, ma ogni spiaggia, ogni tratto di litorale, presenta rischi che cambiano con le stagioni, le condizioni meteorologiche e le correnti marine.
Il peso emotivo per la comunità
Quando muore una persona giovane, in circostanze improvvise come questa, è inevitabile il colpo alla comunità: amici, famigliari, vicini. Il dolore si moltiplica nei perché che restano senza risposta. Chi la conosce la descrive come una donna dalla vita attiva, che non dava segnali di malattia. Il fidanzato, chi era con lei, i testimoni: tutti sconvolti.
Questa morte è un richiamo triste a quanto possa essere fragile la vita, anche nei momenti che sembrano di piacere, come un bagno al mare. Serve prudenza, conoscenza del proprio corpo, rispetto dei segnali del corpo, e consapevolezza dei rischi di mare e ambiente. E soprattutto serve chiarezza: la verità verrà forse dall’autopsia, che potrà offrire risposte a chi resta nel dubbio.