Parco Vibo tragedia Francesco

Morto il bimbo di 3 anni schiacciato da una trave al parco di Vibo Valentia: il piccolo Francesco non ce l’ha fatta

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Written by Redazione

10 Settembre 2025

📍 Luogo: Vibo Valentia

Non ce l’ha fatta il piccolo Francesco, tre anni e mezzo, rimasto gravemente ferito venerdì scorso mentre giocava al parco urbano di Vibo Valentia. Una trave in legno si è improvvisamente staccata e lo ha colpito con violenza, provocandogli lesioni gravissime al fegato.

Dopo giorni di lotta, la speranza si è spenta nelle ultime ore. Trasferito d’urgenza all’ospedale Bambino Gesù di Roma, Francesco era stato sottoposto a due delicatissimi interventi chirurgici. Le sue condizioni sembravano essere in lieve miglioramento, ma il quadro clinico è precipitato improvvisamente, fino alla tragica notizia della morte.

I primi soccorsi a Vibo Valentia

L’incidente si è verificato venerdì pomeriggio. Francesco stava giocando spensierato, quando una trave in legno si è staccata improvvisamente, travolgendolo. L’impatto è stato devastante: il bambino ha riportato lesioni interne gravissime, in particolare al fegato.

Trasportato d’urgenza all’ospedale di Vibo, i medici lo hanno sottoposto a un primo intervento chirurgico, riuscendo a tamponare temporaneamente l’emorragia. Vista però la gravità della situazione, è stato deciso il trasferimento a Roma, presso il Bambino Gesù, con un aereo militare attrezzato per il trasporto sanitario.

Il ricovero al Bambino Gesù

Arrivato nella capitale, Francesco è stato immediatamente affidato alle cure dell’équipe pediatrica del Bambino Gesù, uno dei centri d’eccellenza italiani per la chirurgia pediatrica. Qui ha subito un secondo intervento chirurgico, che inizialmente aveva dato segnali incoraggianti.

Per alcuni giorni sembrava esserci un cauto miglioramento. I familiari avevano potuto tirare un sospiro di sollievo, confidando in una lenta ripresa. Ma il destino ha deciso diversamente.

Nella notte tra martedì e mercoledì, le condizioni del piccolo sono peggiorate bruscamente. Nonostante gli sforzi dei medici, il cuore di Francesco ha smesso di battere.

Una comunità sconvolta

La notizia della morte del bambino ha gettato nello sconforto non solo la sua famiglia, ma l’intera comunità di Vibo Valentia. In poche ore la notizia ha fatto il giro della città e della provincia, lasciando un senso di dolore e incredulità.

Il parco dove si è verificata la tragedia, luogo solitamente dedicato al gioco e alla spensieratezza dei bambini, è ora avvolto da un silenzio irreale. Fiori e messaggi di cordoglio sono stati lasciati accanto all’ingresso, trasformando quello spazio in un altare spontaneo alla memoria di Francesco.

Le indagini sull’incidente

La magistratura ha aperto un’inchiesta per chiarire le responsabilità della tragedia. L’attenzione è rivolta alla sicurezza delle strutture del parco urbano e alle eventuali mancanze nella manutenzione.

La trave che ha colpito il bambino faceva parte di una struttura di legno che, secondo i primi accertamenti, potrebbe non essere stata sottoposta a controlli recenti. Saranno le perizie tecniche a stabilire se vi siano state negligenze e omissioni.

La Procura ha disposto il sequestro dell’area e il sequestro della trave che ha causato la tragedia, mentre la salma del piccolo Francesco è a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia.

Il dolore della famiglia

Il dolore della famiglia è indescrivibile. I genitori, che hanno seguito passo dopo passo il calvario del loro bambino, si erano aggrappati con tutte le forze alla speranza di una guarigione.

Accanto a loro, amici, parenti e l’intera comunità di Vibo, che nelle ore successive all’incidente avevano organizzato veglie di preghiera e momenti di raccolta spirituale. La morte del piccolo Francesco è vissuta da tutti come una perdita personale.

Una tragedia che interroga la società

L’episodio solleva interrogativi pesanti sulla sicurezza dei luoghi pubblici destinati ai bambini. I parchi urbani dovrebbero essere spazi protetti, sicuri e controllati, non luoghi di potenziale pericolo.

Il caso di Francesco evidenzia la necessità di maggiori controlli, manutenzione periodica e responsabilità amministrative. Una tragedia che poteva e doveva essere evitata, trasformata in un monito per tutte le amministrazioni locali.

Il ricordo di Francesco

Il piccolo Francesco lascia un vuoto immenso. La sua breve vita è stata spezzata in un luogo che avrebbe dovuto custodire la sua innocenza e i suoi giochi.

Il suo nome rimarrà scolpito nella memoria di chi lo ha conosciuto, ma anche di una comunità intera che oggi piange la perdita di un bambino di appena tre anni e mezzo.

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