📍 Luogo: Roma
Francis Kaufmann, cittadino statunitense, accusato del duplice omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia di appena 11 mesi, Andromeda, ha scelto di non rispondere alle domande del giudice. Comparso nel carcere di Rebibbia per l’interrogatorio di garanzia, Kaufmann ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Una scelta che alimenta interrogativi su un crimine che ha profondamente scosso l’opinione pubblica.
L’uomo resta in carcere in stato di custodia cautelare, mentre gli inquirenti continuano a lavorare per ricostruire ogni dettaglio di quella tragica giornata del 7 giugno, quando i corpi senza vita delle due vittime furono rinvenuti all’interno della residenza immersa nel verde di Villa Pamphili, a Roma.
Il duplice omicidio a Villa Pamphili
Il caso ha assunto subito un rilievo nazionale. Kaufmann, secondo le accuse, avrebbe ucciso la compagna e la figliaall’interno dell’abitazione condivisa, situata nei pressi di uno dei parchi più noti della Capitale. Dopo il delitto, avrebbe tentato la fuga all’estero. La sua latitanza, però, è durata pochi giorni.
È stato arrestato in Grecia grazie alla cooperazione tra le autorità italiane e quelle greche, e successivamente estradato in Italia, dove è stato sottoposto a misura cautelare in carcere. Il rientro sul suolo italiano ha segnato l’avvio della fase giudiziaria più intensa, culminata con l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari.
La scena muta davanti al gip
Nel corso dell’interrogatorio, Kaufmann è rimasto in silenzio, scegliendo di non fornire alcuna versione dei fatti. A presiedere l’interrogatorio erano presenti il gip, il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e il pubblico ministero Antonio Verdi, titolari dell’inchiesta. Tuttavia, l’uomo ha deciso di non collaborare, rinviando ogni chiarimento a una fase successiva, forse strategica dal punto di vista difensivo.
Il silenzio di Kaufmann complica ulteriormente il quadro investigativo. Gli inquirenti dovranno basarsi sulle prove raccolte sulla scena del crimine, sui rilievi forensi, sui tabulati telefonici, nonché su eventuali testimonianze per ricostruire la dinamica dei fatti e il movente.
L’indagine prosegue: si cerca la verità
Il duplice omicidio di Anastasia e della piccola Andromeda ha generato sgomento in tutta Italia. L’immagine della giovane madre e della sua bambina, spezzate da un atto di violenza brutale, ha lasciato un segno profondo. La Procura di Roma è determinata a fare piena luce sul caso e attribuire precise responsabilità.
Nel frattempo, l’opinione pubblica attende risposte. Chi era veramente Francis Kaufmann? Cosa lo ha spinto a un gesto tanto estremo, se le accuse dovessero essere confermate? E perché oggi, di fronte al giudice, ha scelto di tacere, invece di difendersi?
Le prossime settimane saranno cruciali per l’inchiesta, che si preannuncia lunga e complessa. La verità, però, sarà cercata con ogni mezzo, anche in assenza della voce dell’unico indagato.