📍 Luogo: Rocca di Papa
Spari in pieno giorno hanno scosso la quiete di Rocca di Papa, nei pressi di Roma. Nei giardini pubblici della cittadina, Franco Lollobrigida, 35 anni, ucciso a colpi d’arma da fuoco. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, condannato a 10 anni in Appello per omicidio preterintenzionale in relazione alla morte di Giuliano Palozzi, avvenuta cinque anni fa dopo una brutale aggressione.
Vendetta dopo anni di dolore: fermato Guglielmo Palozzi
I carabinieri, giunti immediatamente sul luogo dell’agguato, hanno fermato il presunto responsabile: si tratta di Guglielmo Palozzi, padre del giovane Giuliano, la cui vita venne spezzata cinque anni fa. L’uomo, secondo quanto ricostruito dalle prime testimonianze, avrebbe atteso Lollobrigida nei giardini pubblici per poi sparare più volte a bruciapelo, in quello che appare a tutti gli effetti come un omicidio premeditato e motivato dal desiderio di vendetta.
Lollobrigida era uscito dal carcere da circa due anni, dopo aver scontato parte della pena e in attesa dell’esito definitivo del processo. La sua presenza in zona era nota, così come lo era la tensione che da anni covava tra le due famiglie, segnate dal dramma e dalla perdita.
Una comunità sconvolta e le indagini in corso
L’omicidio è avvenuto sotto gli occhi di numerosi passanti. Alcuni testimoni avrebbero udito una breve discussione, seguita da diversi colpi di pistola. Sul posto sono intervenute anche le ambulanze del 118, ma per Franco Lollobrigida non c’è stato nulla da fare. È morto prima dell’arrivo in ospedale.
Le forze dell’ordine hanno immediatamente isolato l’area, avviando i rilievi e acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza. Guglielmo Palozzi è stato portato in caserma per essere interrogato, mentre gli investigatori stanno verificando la dinamica dell’accaduto e se l’arma usata fosse legalmente detenuta.
Dolore e rabbia: un altro dramma che scuote Rocca di Papa
La tragedia ha riaperto una ferita mai chiusa nella comunità di Rocca di Papa. La morte di Giuliano Palozzi, giovane molto conosciuto in paese, aveva suscitato profondo dolore e indignazione, e la recente condanna di Lollobrigida non aveva mai completamente placato l’amarezza dei familiari. Ora, a distanza di anni, il dolore si è trasformato in vendetta, con un gesto estremo che porta nuove sofferenze e conseguenze penali devastanti.
Mentre il paese si interroga su quanto accaduto, resta la consapevolezza che nessuna vendetta può risanare una perdita, e che due famiglie sono ora definitivamente travolte dalla tragedia.