📍 Luogo: Garlasco
Si riapre una delle pagine più discusse della cronaca nera italiana: il caso dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Giovedì 12 giugno 2025, i periti nominati dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, daranno avvio all’acquisizione dei reperti mai analizzati relativi al delitto avvenuto nella villetta di via Pascoli il 13 agosto 2007. Al centro dell’attenzione ci sono il tappetino del bagno con una traccia insanguinata, una serie di oggetti domestici e soprattutto le famigerate fascette adesive con impronte digitali, contenute in uno scatolone mai aperto.
Caso Garlasco – Impronta 10 e la speranza nel DNA
Alle ore 10 del mattino del 12 giugno, i periti della Polizia Scientifica — la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchegiani — si recheranno al comando dei Carabinieri di via Moscova a Milano per ritirare uno scatolone contenente circa 60 para-adesive, utilizzate nel 2007 per repertare impronte sulla scena del crimine.
Particolare interesse è rivolto alla cosiddetta impronta 10, rilevata sulla porta interna dell’ingresso. Secondo gli accertamenti, non appartiene né ad Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima condannato in via definitiva, né ad Andrea Sempio, attualmente indagato per omicidio in concorso. Nemmeno le persone vicine alla vittima, comprese le cugine Stefania e Paola Cappa, sono compatibili. L’obiettivo è ora quello di estrarre materiale biologico residuo da queste fascette per permettere un confronto genetico.
Caso Garlasco – Il mistero dello scatolone sigillato e la spazzatura mai analizzata
Lo scatolone in questione, tornato a Vigevano dopo le analisi del Ris di Parma, è rimasto intatto per quasi 18 anni. Non è mai stato aperto dagli investigatori del nucleo milanese e giace sigillato, accompagnato da un verbale di contenuto. Il pomeriggio del 12 giugno, i periti si sposteranno all’Istituto di Medicina Legale di Pavia, dove sono conservati altri elementi chiave come i tamponi prelevati a Chiara, il frammento di tappetino insanguinato, e numerosi oggetti trovati nella spazzatura: tra questi, Estathè, fruttolo, cereali, biscotti e cucchiaini — forse residui della colazione della vittima con uno o più presenti.
Analisi nel laboratorio del Fatebenefratelli
Tutti i campioni saranno analizzati presso i laboratori della Polizia Scientifica dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano. I periti apriranno i reperti in una stanza sterile all’interno della Questura, in presenza delle parti, ma senza possibilità di interazione diretta. Gli esami veri e propri cominceranno il 17 giugno, giorno dell’incidente probatorio.
Il nodo dell’impronta 33: materiale scomparso?
Un altro punto oscuro riguarda la traccia 33, una porzione di muro rimossa anni fa. Ad oggi, non esiste alcun verbale di distruzione o consunzione, e non è chiaro se conservata o persa. La catena di custodia dei reperti sarà ora ufficializzata tramite verbali, pacchi numerati e tracciabilità rigorosa, affinché nulla venga compromesso.
Un’indagine che punta a riaprire tutto
Questa nuova fase investigativa, condotta dalla Procura di Pavia, è stata avviata con l’intento di verificare la presenza di un eventuale concorso nell’omicidio di Chiara Poggi. Il nome di Andrea Sempio è tornato sotto i riflettori, ma l’attenzione è rivolta anche a impronte e tracce finora ignorate o mai sottoposte a test approfonditi.