Delitto Garlasco

Delitto di Garlasco: nuove prove scientifiche riaprono il caso, indagato Andrea Sempio

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Written by Irene Vitturri

21 Maggio 2025

📍 Luogo: Garlasco

A distanza di 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, emergono nuovi elementi che potrebbero riscrivere la storia del delitto avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Tra questi, il più rilevante è la cosiddetta “papillare 33”, un’impronta del palmo di una mano ritrovata sulla parete delle scale che conducono alla taverna della villetta di via Pascoli, proprio accanto al corpo senza vita della giovane. Grazie alle moderne tecniche di identificazione, questa traccia attribuita ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.

Secondo quanto emerso dalle nuove indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalle pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza, l’impronta, inizialmente ritenuta illeggibile e priva di sangue, sarebbe invece compatibile con quella recentemente prelevata a Sempio, oggi 37enne. La posizione dell’impronta e la sua vicinanza a quella del pollice del fratello di Chiara fanno ritenere agli inquirenti che si tratti di un elemento decisivo, tanto da essere definito in un’informativa del 2020 come appartenente “logico-fattualmente” all’assassino.

Delitto Garlasco – Dna sotto le unghie e chiamate sospette: il quadro accusatorio si rafforza

Accanto alla “papillare 33”, altri indizi si aggiungono al quadro investigativo che vede coinvolto Andrea Sempio. Uno di questi è il DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. Ritenuto inizialmente anonimo, questo profilo genetico attribuito a Sempio dalle recenti analisi svolte sia dai consulenti della difesa di Alberto Stasi, precedentemente imputato e poi assolto, sia dai pubblici ministeri.

A breve effettueranno nuovi accertamenti in sede di incidente probatorio, voluti dal giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli. Gli esami riguarderanno sia il profilo genetico sia la corrispondenza con l’impronta palmare. Ma non è tutto: i magistrati contestano a Sempio anche tre telefonate ritenute sospette al numero fisso della famiglia Poggi, effettuate proprio il giorno dell’omicidio.

I dubbi sull’alibi e le incongruenze nei racconti

Un ulteriore elemento sotto osservazione è uno scontrino del parcheggio di Vigevano, consegnato agli inquirenti da Sempio circa un anno dopo i fatti. La procura ritiene che questo documento potrebbe essere stato usato per costruire un alibi a posteriori. Inoltre, le spiegazioni fornite dall’indagato sulle telefonate alla casa dei Poggi – giustificate come tentativi per contattare Marco, fratello di Chiara, in procinto di partire per le vacanze – non convincono gli investigatori.

Anche se Andrea Sempio si è sempre dichiarato innocente e ha spiegato di frequentare spesso la villetta dei Poggi in quanto amico di Marco, utilizzando anche il computer nella stanza di Chiara, le prove raccolte fanno ritenere che vi siano indizi gravi che giustificano la sua iscrizione nel registro degli indagati.

Verso una nuova ricostruzione del delitto di Garlasco

Le indagini sono ora nelle mani dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano e degli esperti del RACIS, incaricati di delineare un profilo dell’indagato. La Procura di Pavia sembra intenzionata a chiarire definitivamente uno dei casi più controversi della cronaca giudiziaria italiana. Se gli indizi raccolti venissero confermati, l’identità dell’assassino di Chiara Poggi potrebbe finalmente essere rivelata, ponendo fine a quasi due decenni di dubbi, processi e assoluzioni.

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