Femminicidio Martina Carbonaro

Martina Carbonaro, dubbi sulla versione di Alessio Tucci: impronte, jeans e autopsia smentiscono il racconto

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Written by Irene Vitturri

4 Giugno 2025

📍 Luogo: Afragola

Emergono nuovi e inquietanti dettagli sull’omicidio di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa dall’ex fidanzato Alessio TFemminicidio Martina Carbonaro, l’ex fidanzato confessa: oggi udienza di convalidaucci, 19 anni, reo confesso. La sua versione dei fatti non convince gli inquirenti e presenta diverse contraddizioni, soprattutto alla luce dei risultati dell’autopsia, delle impronte rilevate sulla scena del crimine e di alcuni comportamenti successivi all’omicidio.

Secondo la confessione, Alessio avrebbe colpito Martina alla testa con una pietra per tre volte, dopo che la ragazza gli aveva negato un abbraccio. Poi, vedendola priva di vita, l’avrebbe coperta con calcinacci e rifiuti edili nel casolare abbandonato dove è avvenuto il delitto. Ma le analisi medico-legali e le prove raccolte raccontano un’altra storia.

Martina Carbonaro forse era viva mentre veniva seppellita

L’autopsia ha rivelato che Martina non è morta subito dopo i colpi ricevuti, ma sarebbe stata ancora viva mentre veniva seppellita. Un’agonia prolungata, che smentisce la versione fornita da Tucci, secondo cui il cuore della ragazza si sarebbe fermato prima del seppellimento. I medici legali hanno rilevato quattro gravi ferite al cranio, tra la parte frontale e quella posteriore, e una vasta emorragia cerebrale.

Ma ciò che fa più riflettere è la presenza di impronte di mani sul muro del casolare, attribuite a Martina. Questi segni potrebbero indicare un tentativo disperato di difesa, o un gesto d’istinto per allontanarsi dall’aggressore. Una prova che contraddice la dichiarazione di Tucci secondo cui Martina sarebbe stata colpita alle spalle, inaspettatamente.

Le indagini proseguono: dubbi anche sui jeans di Alessio Tucci

Un altro elemento controverso riguarda i pantaloni indossati da Alessio Tucci al momento del delitto. Il 19enne ha affermato di essere tornato a casa dopo l’omicidio, di aver gettato via la maglietta (forse sporca di sangue) e di aver dato i jeans alla madre per lavarli in lavatrice. Secondo quanto riferito, la donna non si sarebbe accorta di nulla.

Tuttavia, gli investigatori ritengono improbabile che i jeans non si siano macchiati di sangue, data la violenza dell’aggressione e la vicinanza con la vittima nel momento dei colpi inferti. Gli inquirenti vogliono anche chiarire se, in qualche modo, vi siano altre persone coinvolte, almeno nelle fasi successive al delitto.

Martina Carbonaro: una verità ancora da ricostruire

Mentre la comunità di Afragola si prepara a dare l’ultimo saluto a Martina Carbonaro, la Procura continua il suo lavoro per ricostruire con esattezza l’orrore consumatosi nel casolare. Le incongruenze nel racconto di Tucci, le prove autoptiche, e i dettagli investigativi aprono scenari più complessi e indicano che la verità completa potrebbe non essere ancora emersa.

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